Cronaca

Le mani della ‘ndrangheta sulle assunzioni all’ospedale di Vibo e la poliziotta infedele

Ulteriori dettagli emergono dall'inchiesta Rinascita Scott, visite mediche non pagate in cambio di multe stralciate al clan

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La cosca Lo Bianco avrebbe esercitato una sorta di controllo nel settore della sanità pubblica e privata, al punto che i rappresentanti dello Stato si sarebbero rivolti a Orazio Lo Bianco per ottenere le prestazioni sanitarie. E’ quanto emerge nell’ordinanza vergata dal gip del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà, nell’ambito della mazi operazione “Rinascita Scott”.  Il pentito Mantella nelle sue dichiarazioni fornisce uno spaccato dell’infiltrazione del sodalizio all’interno dello Jazzolino di Vibo, precisando che alcuni esponenti del sodalizio  erano stati assunti nel tempo nel nosocomio cittadino grazie alle raccomandazioni  del consigliere regionale Nazzareno Salerno, coinvolto nell’inchiesta Robin Hood, in favore in precedenza  la consorteria avrebbe fornito l’appoggio elettorale. In virtù di tale scambio il sodalizio  sarebbe riuscita ad ottenere l’assunzione in ospedale di Paolino Lo Bianco, Giuseppe Lo Bianco “Vrusciatu”, Giuseppe Barba detto “Pino Presa” e Salvatore Tulosai.

L’accordo con la poliziotta. Un altro esempio riguarda Daniela De Marco, assistente della Polizia di Stato, in forza alla Stradale di Vibo, la quale si sarebbe rivolta in più di un’occasione a Orazio Lo Bianco per prenotare visite mediche senza pagare a Villa Dei Gerani e all’ospedale di Vibo a favore di se stessa e dei propri familiari. E Lo Bianco cosa avrebbe ricevuto in cambio? Multe stracciate.  Il 16 agosto 2018 Lo Bianco contatta De Marco per evitare che i suoi colleghi della Stradale redigessero il verbale di accertamento delle infrazioni al codice della strada compiute dal Lo Bianco. (g.p.)

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