Lavori in corso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catanzaro. E’ il presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso a tracciare le linee del percorso da seguire per il 2020. “Il nostro compito, l’ufficio di tutti i giudici – ha detto Introcaso – nei rispettivi ruoli ordinamentali è in coerenza con l’affermazione del primato della giurisdizione. Le recentissime, gravissime vicende che hanno porto i nostri uffici ad ingiusta gogna mediatica, hanno creato un clima di riflessione, dubbio, sfiducia nella società calabrese. Così come fonte di riflessione, dubbio è il fenomeno qualificato come populismo giudiziario, per cui i magistrati vengono individuati come masaniello o savonarola”. Parole pesanti seguite da una riflessione sul processo da intendere che si dimentica essere “una serie successiva e tipizzata di atti di bilanciamento e verifica dell’esercizio corretto della potestas del magistrato operante”. E ancora: “Le analisi e le conclusioni affrettate espresse dai media nella logica del qui ed ora – ha concluso Introcaso -risiedono nella sconoscenza del sistema del processo, dei ruoli, delle iniziative, delle domande e dell’accoglimento o meno di esse, nella centralità della validazione del giudice, con tutti i controlli di democrazia attivati, con e nel processo”.
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