Anno giudiziario Catanzaro, Talerico: “Uniti per combattere condotte deviate”

Il presidente del Coa ha descritto il delicato momento del distretto di Catanzaro: "Avvocatura e magistratura devono salvare insieme la giustizia"

La Calabria e le istituzioni hanno bisogno pima di tutto della vicinanza e della presenza dello Stato, per questo l’assenza del ministro della Giustizia Bonafede è sintomatica di un grave disinteresse verso questo territorio che combatte battaglie importanti tutti i giorni. La Calabria non ha bisogno di individualismi, ma di una rivoluzione di massa che non può iniziare finchè lo Stato rimarrà assente e finchè il potere politico centrale non smetterà di delegare al potere giudiziario locale la risoluzione di tutti i mali”. Il presidente del Coa di Catanzaro Antonello Talerico, intervenuto nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha descritto il delicato momento in cui si trova il distretto di Catanzaro “uno dei momenti più difficili della storia, per diversi motivi: “per la prima volta si celebra l’inaugurazione dell’anno giudiziario in assenza del procuratore generale, trasferito in forza di un provvedimento disciplinare lampo, che ha comunque attestato la preesistenza di un conflitto tra apparati importanti della Procura Generale e della Dda.  Un momento difficile anche per via delle inchieste “Rinascita Scott”, “Genesi” quelle che vedono coinvolti o arrestati magistrati, avvocati e altri importanti apparati del nostro tessuto sociale e poi perché a prescindere dagli esiti processuali e dalle singole responsabilità , il distretto di Corte di appello di Catanzaro all’indomani degli arresti, ha dovuto prendere atto pubblicamente di condotte patologiche e deviate provenienti dal suo interno, proprio da quegli apparati che avrebbero dovuto essere dalla parte della Giustizia” . Talerico sottolinea la necessità di riconquistare la fiducia dei cittadini, “pur essendo consapevoli che non sarà facile. Avvocatura e magistratura locali non dovranno aver paura di continuare ad interagire e a confrontarsi: il dubbio di zone d’ombra e le condotte patologiche deviate si combattono solo attraverso un’avvocatura e una magistratura forti del loro sapere e della loro consistenza. Avvocatura e magistratura unite devono salvare insieme la giustizia, tutto ciò è nel loro Dna e nella loro storia”.