Cronaca

‘Ndrangheta, faida nelle Preserre vibonesi: Pantaleone Mancuso “regista” delle operazioni

omicidio-inzillo-2.jpg

Insomma, era lui a rappresentare “l’ago della bilancia a favore dei Loielo”, consentendo loro di rispondere “agli attacchi della fazione avversaria”

Una lunga sequela di omicidi e tentati omicidi. Una striscia di sangue lunga vent’anni che ha segnato il territorio delle Preserre. E dietro, la solita abile regia dei due maggiori gruppi criminali attivi nel Vibonese. Ancora una volta, dalle carte dell’inchiesta “Black Widows” che ha portato all’esecuzione di sette fermi emergono dei particolari che chiariscono, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, la redistribuzione degli equilibri criminali nel territorio. 

Tutto o quasi viene ricondotto allo scontro armato tra i Loielo e gli Emanuele. A sostenere la prima delle due potenti famiglie di Gerocarne era Pantaleone Mancuso, alias Scarpuni, classe 1961, almeno fino al momento del suo arresto, avvenuto nel marzo 2013. D’altronde, l’esponente della cosca di Limbadi era stato, a cavallo tra il 2009 ed il 2013 quello che gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro definiscono il “regista delle vicende criminali occorse sullo scacchiere vibonese”, come confermano le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto nei processi “Gringia” e “Romanzo Criminale”. 

I magistrati della Dda chiariscono come Pantaleone Mancuso  per un verso “forniva aiuto logistico e finanziario alla cosca dei Patania nella guerra contro il gruppo emergente dei Piscopisani sul territorio di Stefanaconi; per altro verso offriva invece analogo supporto ai componenti della consorteria dei Loielo, nella contrapposizione con il gruppo degli Emanuele, sull’area delle Preserre vibonesi. 

Insomma, era lui a rappresentare “l’ago della bilancia a favore dei Loielo”, consentendo loro di rispondere “agli attacchi della fazione avversaria”. Non a caso, a giudizio dei magistrati, “dopo l’arresto del loro sostenitore, i Loielo subivano ripetuti attacchi oltre ad essere coinvolti in vicende giudiziarie, “ragion per cui si registrava una loro battuta d’arresto rispetto all’obiettivo di conquistare l’egemonia criminale”. 

Il ruolo di primissimo piano e la funzione criminale di Pantaleone Mancuso emerge anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. In relazione alle faide tra Patania e Piscopisani, il pentito Nicola Figliuzzi afferma: “Ogni volta che si organizzava un omicidio o un tentato omicidio sia prima dell’esecuzione dopo l’esecuzione Saverio Patania si recava a parlare con Pantaleone Mancuso”.  

Sul fronte opposto, gli Emanuele erano invece schierati con i Bonavota di Sant’Onofrio e con i Piscopisani, intenzionati “ad eliminare Pantaleone Mancuso, Scarupuni”. Alleanza supportata “dalla programmazione di omicidi di interesse dei Piscopisani in concorso con il collaboratore Raffaele Moscato”. 

Da questo scacchiere criminale sono venuti fuori una serie di agguati. Dal 2002 e fino allo scorso 4 marzo quando è stato assassinato Bruno Lazzaro. In mezzo una lunga sequela di delitti: da quello dell’innocente Filippo Ceravolo, che aveva la sola responsabilità di viaggiare a bordo di un’auto con Domenico Tassone, contiguo al clan degli Emanuele; fino a quello di Giovanni Alessandro Nesci,attinto da numerosi colpi di arma da fuoco, fino all’uccisione di Salvatore Inzillo, avvenuta il 21 luglio 2017.  (to.fo.)

LEGGI ANCHE | La sete di vendetta delle donne nella faida delle Preserre: Gli devono tagliare i cannarozza(VIDEO)

LEGGI ANCHE | ‘Ndrangheta nel Vibonese: sette fermi. Bombardieri: Cercavano vendetta a tutti i costI(VIDEO)

LEGGI ANCHE | Gratteri e il “nervosismo” della ‘ndrangheta vibonese: “Ci riprenderemo la provincia di Vibo” (VIDEO)

LEGGI ANCHE | Blitz della polizia nel Vibonese, luce sulla Faida delle Preserre: i nomi dei sette fermati (NOMI)

LEGGI ANCHE | ‘Ndrangheta, faida delle Preserre nel Vibonese: ferito anche un ragazzo down. Sette fermi nella notte (VIDEO)

 

Più informazioni