Cronaca

‘Ndrangheta: i Bonavota, Mantella e gli omicidi di Raffaele Cracolici e Domenico Di Leo

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Ecco chi è accusato degli omicidi di “Lele Palermo” e “Micu i Catalanu”, commessi nel 2004. Gli inquirenti hanno individuato mandanti ed esecutori materiali

di MIMMO FAMULARO

Omicidio, detenzione di armi comuni e da guerra, danneggiamenti, estorsioni. Sono alcune delle accuse rivolte, a vario titolo, alle sei persone fermate nell’ambito dell’operazione “Conquista” condotta dai carabinieri di Vibo Valentia nei confronti del clan Bonavota di Sant’Onofrio.

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omicidio-cracolici-raffaeleL’OMICIDIO DI “LELE PALERMO”.
In particolare, Pasquale Bonavota, Nicola Bonavota, Francesco Fortuna, Francesco Scrugli (deceduto), Onofrio Barbieri ed Andrea Mantella (con Domenico Bonavota, Francesco Michienzi e Vincenzo Fruci già giudicati) sono indagati – in concorso morale e materiale tra loro – per l’omicidio di Raffaele Cracolici, consumato il 4 maggio del 2004 a Pizzo Calabro. Secondo gli inquirenti i fratelli Pasquale e Nicola Bonavota sarebbero i mandanti del delitto, avendo partecipato alla decisione e alla pianificazione dell’omicidio. Francesco Michienzi e Vincenzino Fruci di Acconia di Curinga (ritenuti elementi del clan Fruci di Acconia a sua volta alletato al clan Anello di Filadelfia) avrebbero invece fornito le armi e, in particolare, il mitragliatore kalashinikov ed il fucile caricato a pallettoni.

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Per l’accusa gli esecutori materiali del delitto sarebbero stati Francesco Fortuna, Francesco Scrugli ed Onofrio Barbieri. Il primo avrebbe utilizzato il kalashinikov, l secondo il fucile a pompa mentre il terzo avrebbe guidato il furgone sul quale gli altri due erano appostati per tendere l’agguato. Barbieri sarebbe stato armato nel frangente di una pistola calibro 9×21 lunga. Andrea Mantella e Domenico Bonavota, oltre a partecipare alla decisione e alla pianificazione dell’omicidio, fornendo appoggio logistico prima e dopo l’azione accompagnando i killer sul posto, si sarebbero appostati su una collinetta con un binocolo per seguire gli spostamenti della vittima e le fasi dell’esecuzione. Sarebbero stati loro due a prelevare successivamente i killer. Il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre al controllo criminale dell’area commerciale di Maierato e della zona di Pizzo e dell’Angitola. Cracolici, meglio conosciuto come “Lele Palermo” e ritenuto capo dell’omonimo clan di Maierato, è stato ucciso nei pressi dell’abitazione della convivente, a Pizzo, a colpi di fucile e kalashinokov, attinto alla testa, al torace e al bacino.

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Andrea Mantella Fortuna FrancescoL’OMICIDIO DI DI “MICU I CATALANU”
Domenico Bonavota, Paquale Bonavota, Nicola Bonavota, Francesco Fortuna, Francesco Scrugli (deceduto), Onofrio Barbieri e Andrea Mantella sono accusati anche di un altro efferato omicidio commesso pochi mesi dopo l’agguato teso a Raffaele Cracolici. Si tratta del delitto che costò la vita a Domenico Di Leo, detto “Micu i Catalanu”, freddato a pochi passi da casa, nel centro abitato di Sant’Onofrio nel luglio del 2004. In particolare, secondo le risultanze degli investigatori, Domenico, Pasquale e Nicola Bonavota sarebbero i mandanti mentre Francesco Fortuna (già arrestato e detenuto per questo omicidio), Francesco Scrugli e Andrea Mantella sarebbero gli esecutori materiali. Il primo avrebbe utilizzato il kalashinikov, il secondo il fucile a pompa caricato a pallettoni ed il terzo era alla guida dell’autovettura “Fiat Uno” sulla quale erano appostati per eseguire l’agguato. Onofrio Barbieri, oltre a partecipare alla decisione dell’eliminazione, avrebbe fornito l’appoggio logistico durante le fasi propedeutiche all’azione. Di Leo è stato ucciso in via Tre Croci mentre stava rientrando a casa a bordo della sua mini car. Nell’agguato perse la vita dopo essere stato colpito alla testa, al torace ed al bacino a colpi di kalashinokov e fucile caricato a pallettoni. Per gli inquirenti sarebbe stato il “braccio armato” del clan Bonavota che avrebbe creato “problemi” al progetto della cosca di assumere il controllo criminale dell’area commerciale di Maierato.

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