Cronaca

‘Ndrangheta, “decapitato” il clan Bonavota: due arresti in flagranza di reato (NOMI)

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Oltre ai 6 fermi, i carabinieri hanno arrestato altre due persone per possesso di carte di identità false e per detenzione illegale di armi. Ci sono 13 indagati

Sei fermi, ma anche due arresti in flagranza di reato e tredici persone indagate. E’ questo il bilancio dell’operazione denominata “Conquista” condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

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Da un irreperibile ad un altro. I militari del del Nucleo investigativo dei carabinieri diretto dal capitano Valerio Palmieri sono riusciti ad individuare e ad arrestare Domenico Bonavota, considerato il capo dell’ala militare dell’omonimo clan al centro dell’inchiesta. Si era reso irreperibile da un paio di settimane sottraendosi al vincolo della sorveglianza. I militari sono riusciti a rintracciarlo e a recapitargli il provvedimento di fermo. Non si hanno invece tracce del fratello Nicola Bonavota, al momento irreperibile e attivamente ricercato.

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Arrestati in flagranza. Nel corso delle perquisizioni effettuate nel corso della notte dai militari dell’Arma, sono state arrestate in flagranza di reato due persone. Si tratta di Giovanni Lopreiato, 55 anni, pure lui di Sant’Onofrio, trovato in possesso di due carte di identità false ed otto fotocopie di documenti in bianco. Per detenzione illegale di armi è stato arrestato sempre in flagranza del reato Antonio Petrolo, 51 anni, anche lui di Sant’Onofrio.

Gli indagati. Oltre ai sei fermi e ai due arresti in flagranza, ci sono anche 13 indagati a piede libero. Tra questi spicca il nome di Francesco Fortuna, non raggiunto dal fermo poiché già in carcere per l’omicidio di Domenico Di Leo.