Cronaca

‘Ndrangheta, “decapitato” il clan Bonavota. Ci sono 6 fermi e uno è irreperibile (NOMI-VIDEO)

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Preso Domenico Bonavota mentre risulta ora irreperibile il fratello, Nicola, attivamente ricercato. Arrestate in flagranza di reato altre due persone. Ecco di chi si tratta

E’ ritenuta una delle famiglie di ‘ndrangheta più potenti della provincia di Vibo Valentia. Egemone a Sant’Onofrio e Maierato con ramificazioni importanti a Roma, ma anche in altre zone d’Italia.

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Non a caso l’operazione, denominata “Conquista”, eseguita questa mattina dai carabinieri ha coinvolto, oltre a Sant’Onofrio, anche la Capitale. Nel mirino degli inquirenti la famiglia Bonavota, “decapitata” dall’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia che ha emesso sei provvedimenti di fermo nei confronti di altrettante persone ritenute esponenti apicali del clan. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’omicidio alla detenzione e porto di armi comuni da guerra; dal danneggiamento all’estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso.

Operazione Conquista, conferenza stampa BonavotaLuce su due omicidi. Le indagini hanno consentito di individuare mandanti ed esecutori materiali di due omicidi avvenuti nel Vibonese nel 2004, quello di Domenico Di Leo, detto “Catalanu” e quello di Raffaele Cracolici. Inoltre, è stata fatta luce su dinamiche criminali, coincidenti con l’ascesa della famiglia dei “Bonavota” da cui sono scaturiti i due gravi fatti di sangue del Vibonese. Le indagini sono state coordinate dal pm Camillo Falvo e portate a termine dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Vibo guidati dal capitano Valerio Palmieri.

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‘Ndrangheta: i contrasti all’interno del clan Bonavota e il ruolo di Di Leo

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Danneggiamenti alla Callipo. Conseguentemente, sono stati individuati mandanti ed esecutori materiali, riconducibili alla famiglia dei “Bonavota”, dei danneggiamenti mediante esplosione di colpi di arma da fuoco avvenuti in Maierato nel 2004 all’azienda “Callipo Conserve Alimentari S.p.a.” e più recentemente nel 2016 al complesso residenziale “Popilia Country Resort”.

‘Ndrangheta: operazione a Vibo e Roma contro clan Bonavota, 6 arresti

I nomi. I destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto sono tutti di Sant’Onofrio. Preso Domenico Bonavota che si era reso irreperibile.

1) Pasquale Bonavota, 42 anni,
2) Nicola Bonavota, 40 anni,
3) Domenico Bonavota, 37 anni,
4) Onofrio Barbieri, 36 anni,
5) Giuseppe Lopreiato, 22 anni,
6) Domenico Febbraro, 23 anni.

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I ruoli degli arrestati. A Roma è stato arrestato Pasquale Bonavota, ritenuto degli inquirenti il capo del clan di Sant’Onofrio. Con lui sono stati fermati Domenico Bonavota, considerato il capo dell’ala militare che si era reso irreperibile qualche settimana fa sottraendosi alla sorveglianza speciale, e l’altro fratello Nicola Bonavota che pero allo stato risulta irreperibile. In manette è finito anche Onofrio Barbieri, 36 anni, che avrebbe preso parte ad uno degli omicidi insieme a Francesco Fortuna, che risulta indagato ma non raggiunto dal provvedimento di fermo perché già in carcere per l’omicidio di Domenico Di Leo, detto “Catalanu”. Per i danneggiamenti alla Callipo sono stati invece fermati Giuseppe Lopreiato e Domenico Febbraro, entrambi considerati organici al clan, nati rispettivamente a Soriano e a Vibo, ma anche loro di Sant’Onofrio.

‘Ndrangheta, “decapitato” il clan Bonavota: due arresti in flagranza di reato (NOMI)

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Gli indagati. Vi sono poi altri 13 indagati fra cui Francesco Fortuna, non raggiunto dal fermo poiché già in carcere per l’omicidio di Domenico Di Leo. Arrestati in flagranza del reato di favoreggiamento della latitanza di Domenico Bonavota (preso stamattina) anche Giovanni Lopreiato, 54 anni, pure lui di Sant’Onofrio.  Per detenzione illegale di armi ( una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e 36 munizioni) è stato arrestato sempre in flagranza del reato Antonio Petrolo, 51 anni, anche lui di Sant’Onofrio.

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