Cronaca

Rinascita Scott, nessun passo indietro dei giudici: Pittelli resta in carcere

Nessun caso di contagio Coronavirus nel carcere di Nuoro che possa giustificare i domiciliari. La lettera di Mantella non costituisce un fatto nuovo

giancarlo-pittelli-1200

Un’istanza al gip e due al Tribunale del Riesame, senza successo. Dal 19 dicembre scorso, giorno dell’esecuzione della misura cautelare ad oggi, nulla è cambiato. Il noto penalista del foro catanzarese Giancarlo Pittelli, coinvolto per concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione dei segreti di ufficio e abuso di ufficio, nell’inchiesta della Dda guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, nome in codice “Rinascita Scott”, resta in carcere. Il Tribunale della libertà di Catanzaro, presieduto da Michele Cappai, a latere Simona Manna e Giuseppe De Salvatore, ha bocciato la richiesta degli arresti domiciliari da tenersi anche nell’abitazione romana, con braccialetto elettronico avanzata dai legali difensori dell’indagato Salvatore Staiano e Guido Contestabile. Richiesta respinta sul duplice fronte dell’emergenza Coronavirus e dell’elemento nuovo prodotto dalla difesa che attesterebbe come Pittelli non avesse rivelato notizie riservate alla ‘ndrangheta, perché quella lettera che il collaboratore di giustizia aveva inviato ai familiari era già uscita sulla stampa.

Nessun caso di contagio al carcere di Nuoro. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’assenza nel carcere di Nuoro, dove l’ex parlamentare di Forza Italia è attualmente detenuto, di casi di contagio da Covid-19, e le sue condizioni psicologiche, impongono, secondo i giudici, la conferma della misura cautelare.  Per il Tribunale della libertà non sono condivisibili le argomentazioni difensive dirette a sostenere che la diffusione della pandemia “inciderebbe in senso pregiudizievole sul profilo psicologico del detenuto oppresso dal rischio contagio”, argomentazioni, peraltro contrastanti con le indicazioni fornite dall’Istituto penitenziario di Nuoro: la documentazione depositata dal pubblico ministero nel corso dell’udienza, attesta il miglioramento delle condizioni cliniche di Pittelli, certificate da un medico specialista del presidio sanitario del carcere di Nuoro, “con conseguente modifica del regime di sorveglianza a vista  con quello di attenta sorveglianza”.

Verbali top secret. Quanto alla documentazione depositata dalla difesa in udienza e relativa alla lettera della madre di Mantella, “l’illiceità della condotta ascrivibile a Pittelli non risiede- scrivono i giudici- nell’aver dato la notizia della collaborazione di Mantella, quanto piuttosto nell’aver rilevato contenuti degli interrogatori da lui resi a soggetti apicali della ‘ndrangheta vibonese. Ma soprattutto la lettera a cui si fa riferimento non è quella indirizzata alla madre e nella quale Mantella ha accusato il fratello, quanto piuttosto la diversa missiva mandata ad un giornale locale dalla madre e dal fratello di Mantella per dissociarsi dalla scelta collaborativa del loro familiare. La documentazione depositata dalla difesa è insuscettibile di incidere prima ancora che sulla valutazione delle esigenze cautelari sugli stessi elementi di fatto su cui è basato il giudizio di gravità indiziaria, non introducendo nessun elemento che consenta di considerare diversamente o ridimensionare la condotta di Pittelli, consistita nell’essersi procacciato ed aver diffuso notizie relative ai verbali della collaborazione del pentito Mantella”.

Connivenze con servizi segreti e pezzi dello Stato. Ma più in generale per i giudici del Riesame bis restano condivisibili le affermazioni del primo Tdl e del gip, riportate nel provvedimento del collegio: “non appare idonea alcuna misura cautelare meno afflittiva della custodia in carcere, perché Pittelli è solito commettere reati utilizzando la sua rete di connivenze e complicità con pezzi dello Stato, reti di relazioni che gli ha consentito di conoscere in anticipo persino i termini delle accuse che lo riguardavano. L’indagato è immeritevole di alcun credito fiduciario, essendovi rilevanti probabilità che egli violi le prescrizioni imposte dagli arresti domiciliari”. E ancora: “le relazioni a tutti i livelli con esponenti dei servizi segreti, delle cancellerie dei vari tribunali, di alte personalità costruite e mantenute da Pittelli nel corso di tantissimi anni, non sono certo venute meno in questo frangente. Si consideri infine che lo spazio di azione dell’indagato della commissione della sua condotta delittuosa non si circoscrive alla Regione Calabria, avendo dimostrato di possedere un fitto nucleo di importanti conoscenze quanto meno in tutta Italia”. Affermazioni dalle quali i giudici non fanno alcun passo indietro, dovendosi escludere che la misura cautelare degli arresti domiciliari sia idonea a contenere adeguatamente “le esigenze cautelari per fronteggiare le quali si rende necessario il mantenimento della misura cautelare in carcere, unica capace di recidere i legami di relazioni che Pittelli ha mostrato saper intrattenere con soggetti particolarmente qualificati da cui ha potuto acquisire informazioni relative a Rinascita Scott poi riportate ai vertici della ‘ndrangheta vibonese in cambio di favori personali”. Né la sostituzione della misura cautelare con i domiciliari nella sua abitazione di Roma si presta ad una diversa conclusione per il Riesame bis.

No al braccialetto elettronico. La Capitale è il luogo in cui l’indagato, secondo i giudici, ha mostrato di intrattenere relazioni privilegiate con appartenenti alla loggia massonica romana di cui Pittelli in alcune occasioni si è avvalso per favorire gli interessi della ‘ndrangheta. E non può nemmeno ritenersi che l’applicazione del braccialetto elettronico possa essere una modalità idonea compatibile con gli arresti domiciliari, “offrendo il mezzo elettronico garanzia di controllo degli spostamenti del soggetto nei cui confronti è applicato, ma non in ordine alla sua astensione dalla commissione di condotte che, come quelle poste in essere da Pittelli, possono essere reiterate dal luogo di sottoposizione alla misura cautelare”. Gli avvocati difensori non mollano e adesso aspettano la Cassazione.

LEGGI ANCHE Rinascita Scott, il caso Pittelli al Riesame bis e il nodo della lettera di Mantella

LEGGI ANCHE Rinascita Scott, emergenza Coronavirus: anticipato il Riesame di Pittelli

LEGGI ANCHE Rinascita, il Riesame: “Pittelli è solito commettere reati, non merita i domiciliari”