Cronaca

Omicidio Vangeli, la Dda chiude il cerchio: 5 indagati. C’è anche l’ex fidanzata

Avviso conclusione indagini per i fratelli Prostamo che avrebbero gettato nel Mesima la giovane vittima ancora agonizzante. Indagati pure due amici del giovane di Filandari

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Attirato in un tranello, ferito mortalmente con un colpo di fucile, chiuso in un sacco di plastica e ancora agonizzante gettato nel fiume Mesima. La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiuso l'inchiesta sull'atroce omicidio di Francesco Vangeli, il giovane di Filandari, vittima di lupara bianca, il cui corpo non è ancora stato ritrovato. Malgrado ciò, le indagini, coordinate dal sostituto procuratore antimafia Annamaria Frustaci e Antonio De Bernardo con la supervisione del procuratore capo Nicola Gratteri e condotte sul campo del Carabinieri del Norm della Compagnia di Vibo guidati dal tenente Luca Domizi, sono arrivate ad un punto di svolta individuando i presunti esecutori materiali del delitto e il movente che avrebbe portato all'omicidio.




I nomi. Nell'avviso di conclusione indagini compaiono oltre ai fratelli Antonio e Giuseppe Prostamo, rispettivamente 31 e 35 anni, ritenuti esponenti di spicco dell'omonima "famiglia" di 'ndrangheta gravitante a San Giovanni di Mileto, anche l'ex fidanzata di Vangeli, Alessia Pesce, 21 anni di Filandari ma residente a San Giovanni di Mileto; i due amici della vittima Alessio Porretta, 24 anni di Filandari, e Fausto Signoretta, 29 anni di Ionadi.

Ucciso dai Prostamo. Ad uccidere Vangeli sarebbero stati - secondo l'ipotesi accusatoria - i due fratelli di San Giovanni di Mileto che avrebbero agito in concorso con altre due persone ancora in fase di identificazione. Sono accusati, a vario titolo, di una sfilza di reati tutti aggravati dal metodo mafioso: omicidio, distruzione e soppressione di cadavere oltre a minaccia e detenzione di arma clandestina. I fatti si sono consumati tra il pomeriggio e la sera del 9 ottobre 2018. Vangeli è stato attirato con un pretesto nella casa di Antonio e Giuseppe Prostamo a San Giovanni di Mileto. E' qui che il giovane di Filandari sarebbe stato ferito dal colpo di fucile, rinchiuso in un sacco nero di plastica e ancora moribondo trasportato a bordo della sua auto nei pressi del fiume Mesima dove, moribondo, è stato gettato. Quindi i suoi presunti assassini hanno bruciato la macchina nel tentativo di cancellare quante più tracce possibili.

Il ruolo dell'ex fidanzata. Tra gli indagati figura pure Alessia Pesce, la giovane donna contesa da Antonio Prostamo e Francesco Vangeli. Uno dei moventi dell'omicidio, probabilmente in principale, sarebbe proprio questo. La ventunenne che oggi vive a San Giovanni di Mileto è accusata di aver reso delle false dichiarazioni al pubblico ministero nel tentativo di depistare le indagini. La Pesce sarebbe stata anche brutalmente percossa da Antonio Prostamo che per questo motivo è accusato anche di maltrattamenti in famiglia.

Tradito dagli amici. Un ruolo fondamentale in questa vicenda lo avrebbero rivestito due "amici" di Vangeli: Alessio Porretta e Fausto Signoretta, entrambi accusati di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso. Il primo avrebbe accompagnato la vittima a San Giovanni di Mileto a bordo della Ford Fiesta poi data alle fiamme. Secondo le indagini, prima di arrivare a destinazione, i due si sarebbero fermati a Nao (frazione di Ionadi) per informare Fausto Signoretta e chiedere di interessarsi alla vicenda per trovare una soluzione nei contrasti esistenti tra i Prostamo e Francesco Vangeli "anche in virtù - sottolineano gli inquirenti - della sua vicinanza ai Mancuso". Signoretta ha infatti tenuto a battesimo la figlia di Giuseppe Mancuso, quest'ultimo figlio di Giovanni. Una mediazione fallita perché - da quanto emerge dall'inchiesta - Signoretta veniva costretto in malo modo dai Prostamo ad allontanarsi dalla loro abitazione mentre Porretta sarebbe stato riaccompagnato a casa lasciando da solo al proprio destino il povero Vangeli.

Il collegio difensivo. I cinque indagati sono difesi dagli avvocati Sergio Rotundo, Giovanni Vecchio, Giuseppe Grande, Tommaso Zavaglia, Giovambattista Puteri.

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