Cronaca

In ospedale per febbre alta, ma viene dimessa: morta una bambina

I genitori, ricostruita e raccontata la vicenda, vogliono giustizia e andare a fondo, scoprendo perché la loro bambina è morta: resterà sempre in loro il rammarico sul fatto che si sarebbe dovuto intervenire prima

bambina-ospedale

E’ stata trasportata d’urgenza in ospedale dai genitori per febbre alta e vomito, ma dopo vari accertamenti si è deciso di dimetterla. Riportata poco dopo allo stesso nosocomio, i medici si sono accorti della gravità della situazione, ma era troppo tardi. Così è morta, ma in un altro ospedale, una bambina di 8 anni di Caserta e per questo i genitori hanno presentato un esposto alla Magistratura. La piccola, Giulia Rosa Natale, era originaria di San Prisco, nel Casertano, ed è morta lo scorso 7 febbraio al Monaldi di Napoli. La querela è stata presentata alla stazione dei carabinieri di San Prisco e inoltrata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere; i genitori sono assistiti dallo Studio3A.

Il trasporto in ospedale e le dimissioni
La notte di martedì 6 febbraio, ha raccontato la madre della bambina, Giulia aveva accusato febbre molto alta, quasi 40. Così aveva deciso col marito di portare la piccola al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta, anche perché, prima di partire, la bambina aveva avuto dei conati di vomito durante i quali era pure svenuta. In ospedale Giulia è stata sottoposta ad accertamenti di routine, prelievo del sangue, misurazione della pressione, esame cardiologico: durante questa trafila la bimba ha perso conoscenza più volte e continuava a manifestare una febbre alta, nonostante l’antipiretico che le era stato somministrato. Nonostante ciò, alle 10.54 del mattino dello stesso 6 febbraio, è stata dimessa con il solo consiglio di effettuare a casa l’ecocardiogramma “Holter” per monitorare nell’arco delle 24 ore della giornata il cuore e la pressione: i genitori hanno insistito più volte affinché i medici ricoverassero la figlia, debole e sofferente, per approfondirne le condizioni, ma secondo i sanitari non era necessario, gli accertamenti avrebbero dato tutti esito negativo.

Il nuovo trasferimento in ospedale e il peggioramento, a cui segue la morte
Alle 4 di mattina del giorno dopo, mercoledì 7 febbraio, la bimba ha iniziato a piangere e lamentare forti dolori alle gambe. Così i genitori hanno deciso di trasportarla nuovamente all’ospedale di Caserta. Questa volta, al netto delle rassicurazioni iniziali, i medici hanno constatato la gravità della situazione – dopo prelievi, elettrocardiogramma e pressione – tanto che si è reso necessario sostenere la respirazione della bimba con l’ossigeno: da quel momento i genitori sono stati fatti uscire dalla sala e da allora non l’hanno più rivista viva.

Infatti la piccola è morta alle 19.50 del 7 febbraio, al Monaldi di Napoli, dove è stato certificato il decesso per “miocardite, insufficienza cardiorespiratoria”. I medici, ha raccontato sempre la madre ai militari, le avevano sospettato – tra le varie ipotesi – un problema di diabete o una possibile meningite. Per questo hanno deciso il trasferimento verso l’ospedale Monaldi di Napoli, che sarebbe dovuto avvenire in elisoccorso ma che è avvenuto in ambulanza. I genitori, ricostruita e raccontata la vicenda, vogliono giustizia e andare a fondo, scoprendo perché la loro bambina è morta: resterà sempre in loro il rammarico sul fatto che si sarebbe dovuto intervenire prima.