Cultura & spettacolo

Al Liceo “Morelli-Colao” di Vibo studenti protagonisti con il progetto Gutenberg

La scuola si trasforma in una vera e propria officina letteraria in cui si legge e si discute di libri con gli autori.

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Il Gutenberg è arrivato alla sua ventesima edizione! E come ogni anno la lettura diventa protagonista insieme agli studenti: la scuola si trasforma in officina letteraria in cui si legge e si discute di libri con gli autori. L’obiettivo del progetto è sempre quello di leggere il mondo attraverso la lettura, la contemporaneità attraverso le voci degli scrittori del nostro tempo

Le scuole della Calabria e le associazioni, che da anni costituiscono la rete virtuosa di un’originale e straordinaria Fiera del Libro nella quale si esplora la realtà, sono orgogliose di un esperimento che non ha imitatori in altre regioni d’Italia e che anche quest’anno offre una vetrina ricchissima di esperienze ed incontri. Grazie al Presidente del Gutenberg , il prof. Armando Vitale e al Liceo “Galluppi” di Catanzaro, il progetto ha ormai assunto un ruolo di primo piano nella cultura calabrese. L’IIS “Morelli-Colao” di Vibo Valentia, guidato dal dirigente Raffaele Suppa, da tanti anni partecipa in maniera attiva al progetto. Gli alunni coordinati dalle referenti del progetto, le professoresse Anna Melecrinis e Chiara Marasco, sono i veri protagonisti di un viaggio fra i libri e i loro autori. Tutto condensato in una settimana, dal 23 al 27 maggio. Una settimana di confronti e dialoghi con scrittori, storici, filosofi, docenti universitari: Mimmo Gangemi, Alberto Camerotto, Marcello Flores, Marisa Manzini, Carlo Greppi, Lorenzo Coltellacci, Enzo Scandurra, Luigi Ferrajoli.

Il tema di quest’anno è “Vite sospese”, che non fa altro che mettere in evidenza il senso di sospensione e di incredulità che stiamo vivendo, la fragilità dell’esistenza di fronte alle esperienze più diverse e variegate della vita e della storia.

Gli autori scelti quest’anno sembrano avere un’ulteriore cosa in comune fra di loro, una sorta di paradigma indiziario che ha guidato gli autori: la ricerca di indizi per ricostruire il passato, il metodo di analisi e ricerca, la ricostruzione attraverso i documenti: la storia al centro, come nel romanzo presentato oggi, presso il Liceo artistico Colao, L’atomo inquieto di Mimmo Gangemi. La presentazione dell’autore e del romanzo sono stati curati da Loredana Margiotta (IV A Liceo Colao) e le letture da Monica Tassone (III B Liceo Colao). (CONTINUA IN BASSO)

Mimmo Gangemi è nato a Santa Cristina d’Aspromonte, si è laureato a Catania nel 1977 e si è poi specializzato in ingegneria clinica all’Università dell’Aquila.. Ha esordito nel 1995 con Un anno d’Aspromonte, per la casa editrice Rubbettino. Nel 2002 ha pubblicato un financial thriller con la casa editrice Il Sole 24 OreIl passo del cordaio. Per Einaudi ha pubblicato due libri nella collana Stile Libero: Il giudice meschino poi adattato per l’omonima fiction  e interpretato da Luca Zingaretti e Luisa Ranieri e La signora di Ellis Island uscito nel 2011. Nel 2017, insieme a Pino Aprile, Maurizio De Giovanni e Raffaele Nigro, Gangemi ha firmato Attenti al Sud, per Piemme.

La produzione letteraria di Gangemi spazia su più generi letterari: dalla saga familiare al noir, dal romanzo storico al thriller, dalla storia di ordinaria quotidianità alla commedia tragica. È autore della sceneggiatura teatrale Trentasette secondi, sullo scenario del terremoto di Reggio e Messina del 1908. Nel 2015 esce, pubblicato da Bompiani, Quell’acre odore di aglio. Nello stesso anno è uscito per Garzanti La verità del giudice meschino. Una nuova stesura del romanzo d’esordio di Gangemi, Un anno d’Aspromonte, è stata stampata dal suo primo editore, Rubettino, in una nuova stesura con il titolo Il prezzo della carne. Nel 2021 pubblica per Piemme Il popolo di mezzo, storia di una famiglia siciliana all’inizio del novecento alle prese con l’integrazione negli Stati Uniti.

Gangemi collabora con le pagine culturali de La Stampa dal 2010; è collaboratore di varie riviste e quotidiani tra cui Panorama, Italianieuropei, Gazzetta del Sud, Il Quotidiano del Sud, La Riviera, Il giornale, Calabria Sconosciuta. È titolare della rubrica “Il racconto” su Calabria on web, il giornale on-line ufficiale del Consiglio regionale della Calabria.

L’atomo inquieto, pubblicato da Solferino nel 2022, è diviso in diciannove capitoli: il primo e l’ultimo chiudono in maniera circolare la storia con un incipit che cattura da subito la curiosità dei lettori. Gangemi racconta la vita di Majorana in un modo che alcuni potrebbero definire azzardato; l’autore, però, non fa altro che riunire e riadattare le varie teorie formatesi negli anni a seguito della scomparsa del fisico Ettore Majorana il 27 Marzo del 1938, presunto suicida, in un romanzo storico tra fantasia e realtà che narra le presunte 7 vite di una delle figure più affascinanti e misteriose della storia del ‘900.

Si tratta di un viaggio attraverso gli eventi e i luoghi che il protagonista potrebbe aver attraversato. Al centro della storia di un uomo che, smessi gli abiti del famoso e acclamato fisico, assume nel tempo nuove identità, nuovi eteronimi che mai cancellano del tutto la prima. Il romanzo, narrato in prima persona, è anche un viaggio nella psiche sempre più frammentata di un uomo in costante fuga da sé stesso, alla ricerca di una normalità impossibilitata dalla grandezza stessa del suo genio. Nella vita di Ettore, Martino, Karl o Andrés o qualsivoglia altra identità adottata nel corso degli anni, la passione per i numeri sembra essere una delle poche costanti, oltre alla presenza fastidiosa della sua voce interiore – ‘La creatura’, come la definisce Majorana – che lo tormenta, lo punzecchia, gli rinfaccia i suoi stessi errori, ma spesso lo confronta anche con verità che lui stesso non vuole accettare; tra cui quella da cui scappa da una vita, perché ‘Ettore ha sbagliato fin troppo nella vita’. Difatti, gli unici momenti in cui sembra avere ‘equilibrio’ sono proprio quelli in cui l’identità di Majorana sembra svanire totalmente, come quando Karl vive l’amore con Hertha, o il barbone Andrés vive la sua vita nella semplicità e nella tranquillità nelle campagne della Calabria e i suoi pseudonimi passati sono solo ricordi confusi e offuscati dalla pazzia.