Cronaca

La super poliziotta che ha catturato Battisti dietro le indagini sull’impero dei Piscopisani

Dalle indagini sul terrorismo a quelle sulla 'ndrangheta. Ecco chi è Cristina Villa, la direttrice di una sezione dello Sco che ha ricostruito il patrimonio del clan vibonese

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C’è una donna dietro le indagini patrimoniali che hanno portato al sequestro di una parte del “tesoro” del potente clan dei Piscopisani. Si chiama Cristina Villa ed è il direttore della quarta divisione del Servizio operativo centrale all’interno del quale c’è la sezione indagini patrimoniali. Non una poliziotta qualsiasi ma colei che si è occupata dell’attività giudiziaria che proprio un anno fa portò alla cattura del super latitante Cesare Battisti.

Da Battisti ai Piscopisani. L’artefice dell’operazione culminata con l’individuazione e l’arresto del terrorista avvenuto in Bolivia è proprio lei, la super poliziotta che oggi lavora allo Sco. Un anno fa era vice dirigente della Digos di Milano e da tempo stava lavorando per mettere le mani su Battisti insieme all’antiterrorismo milanese. Un settore, quello dell’antiterrorismo, che la 47enne poliziotta di origini lombarde conosce molto bene avendo contribuito a sgominare con le sue indagini le Nuove Brigate Rosse e mostrando anche dimestichezza con le inchieste a contrasto del terrorismo islamico. Proprio la cattura di Battisti le garantì la promozione allo Servizio centrale operativo. Da Milano a Roma, dalle indagini sul terrorismo a quelle sulla ‘ndrangheta attraverso i flussi finanziari. Quest’ultima inchiesta dimostra che Cristina Villa (laurea in Giurisprudenza e specializzazione nell’accademia dell’Fbi negli Usa) ha una specifica preparazione anche in indagini patrimoniali contro la criminalità organizzata. Un settore che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza sta sviluppando con personale altamente qualificato allo scopo di aggredire i capitali illeciti accumulati dai clan per poi spogliarli della loro forza economica. A capo di questa sezione è stata quindi chiamata Cristina Villa che, unitamente al personale delle Squadre Mobili di Catanzaro e Vibo, guidate rispettivamente da Alfonso Iadevaia e Giorgio Grasso, hanno firmato (sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro) la nuova tranche dell’inchiesta “Rimpiazzo”.

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