Tutte le sentenze del giudice “corrotto” al vaglio della Procura di Salerno

I finanzieri hanno sequestrato negli uffici del tribunale di Catanzaro documenti relativi a cause civili, penali e tributarie. Nelle carte anche le dichiarazioni del pentito Mantella

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L’hanno chiamata “Genesi” che tradotto dal greco significa origine. E’ la clamorosa inchiesta coordinata dalla Procura di Salerno che ha portato all’arresto di otto persone e tra queste anche il giudice della Corte d’Appello Marco Petrini. Un’inchiesta tutt’altro che chiusa. Lo stesso nome dato all’indagine fa pensare a sviluppi altrettanto clamorosi nei prossimi mesi. Come dire: non è finita qui e questo potrebbe solo essere l’inizio.

Le perquisizioni. I magistrati salernitani non intendono infatti fermarsi all’operazione di ieri e hanno dato mandato ai finanzieri che hanno condotto sul campo l’inchiesta di sequestrare nell’ambito della raffica di perquisizioni effettuate anche negli uffici del tribunale di Catanzaro ogni documento relativo a cause civili, penali e tributarie seguite da Petrini. Atti, pareri, sentenze e documenti in generale destinati ad ampliare il faldone dell’inchiesta perché il sospetto degli inquirenti è che il sistema messo in atto dagli indagati possa essere molto più esteso e possa coinvolgere altri professionisti “insospettabili”.

La parole di Mantella. Per questo motivo l’intenzione è quella di sentire altri magistrati della Corte d’Appello sfiorati dall’inchiesta e con loro segretari, funzionari e cancellieri. La Procura di Salerno vuole vederci chiaro e sotto la lente di ingrandimento sono quindi finite le varie sentenze emesse in ambito civile e penale da Marco Petrini. Verdetti relativi anche a processi di ‘ndrangheta con ribaltamenti clamorosi rispetto alle condanne emesse in primo grado dai vari tribunali del distretto di Catanzaro. Al vaglio degli inquirenti anche le dichiarazioni di Andrea Mantella, i cui verbali sono già confluiti nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Salerno Giovanna Pacifico. Il pentito vibonese parla di Petrini e lo descrive come un giudice “corrotto” e un “massone deviato”, propenso a ricevere regalie in cambio di “decisioni favorevoli” nei giudizi di secondo grado. Mantella fa anche un elenco di avvocati che avrebbero avuto “canali privilegiati per accedere al dottor Petrini”. Fa i nomi ma nessuno di questi, al momento, risulta indagato nel procedimento aperto a Salerno.

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