Cronaca

Rinascita Scott, istanza rigettata per Vincenzo De Filippis ed altri indagati

L'ex assessore all'Ambiente resta ai domiciliari. Confermata la misura cautelare anche per Francesco Vardè. Ritornano in libertà Matteo Famà, Michele Staropoli, e Rita Pasqualino

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Prosegue l’analisi delle istanze presentate dai legali degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita” che ha visto finire in carcere ed agli arresti domiciliari 330 persone sul territorio vibonese e non solo. Nella giornata odierna il Tdl ha rigettato l’istanza di scarcerazione prodotta dall’avvocato Diego Brancia per l’ex assessore all’Ambiente Vincenzo De Filippis, fino ai domiciliari lo scorso 19 novembre con l’accusa di voto di scambio. Secondo gli investigatori, De Filippis, mai sfiorato prima da inchieste giudiziarie, insieme ad Alfredo Lo Bianco, anch’egli agli arresti domiciliari, in occasione delle elezioni alla Camera dei deputati del 4 marzo 2018, quando era candidato con la lista di Beatrice Lorenzin, avrebbe garantito di prodigarsi a favore del nipote, Luigi Lo Bianco, figlio di Orazio Lo Bianco, attualmente detenuto, affinchè venisse iscritto nella classe dell’Istituto in cui egli stesso insegnava, in cambio del sostegno elettorale.

Passa dal carcere ai domiciliari Domenico Crudo. Nulla da fare per Francesco Vardè che resta invece dietro le sbarre. Ritorna in libertà, invece, Matteo Famà (difeso anch’egli dall’avvocato Diego Brancia), che si trovava agli arresti domiciliari.  I giudici del Tribunale del Riesame hanno invece sciolto le riserve in relazione alle posizioni di altri due indagati, Michele Staropoli, 28 anni di Ionadi, e Rita Pasqualino, 51 anni di Ionadi, difesi dall’avvocato Di Renzo. Nei loro confronti l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata dichiarata nulla e di conseguenza sono tornati in libertà. Al momento tra gip e Riesame sono state riviste e modificate nel corso di queste settimane una quarantina di posizioni.

Il Tribunale del Riesame ha infine annullato l’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore Salvatore Malara, 56 anni, di Vibo Marina, difeso dagli avvocato Francesco Muzzopappa e Massimiliano Riga. Lascia gli arresti domiciliari l’imprenditore Filippo Polistena (difeso dagli avvocati Sorrentino e Assisi). Il giudice distrettuale ha riconosciuto la sua incompetenza ad affrontare il caso. Passa ai domiciliari il titolare della “Latteria del Sole” Michael Joseph Pugliese, difeso dagli avvocati Giuseppe Arcuri e Pietro Proto. E’ accusato di concorso in intestazione fittizia dell’esercizio commerciale che sarebbe riconducibile – secondo l’accusa – a Luigi Mancuso, il boss di Limbadi. Nei giorni scorsi, il gip distrettuale di Catanzaro Barbara Saccà aveva disposto, al termine degli interrogatori di garanzia, la scarcerazione del figlio Tommaso Pugliese, 26 anni, e della madre Paola Rella di 57, entrambi di Vibo Valentia che sono quindi tornati in libertà.

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