Le mani della ‘ndrangheta anche sull’editoria, Gratteri: “Ha bisogno di pubblicità” (VIDEO)

Il procuratore di Catanzaro, a Vibo insieme a Nicaso per presentare il nuovo libro, "bacchetta" la classe dirigente calabrese: "Inidonea". Invito a non votare chi promette posti di lavoro

La ‘ndrangheta è un fenomeno in continuo mutamento e in costante evoluzione. Tiene sotto scacco la Calabria non permettendone lo sviluppo e produce ricchezza altrove riciclando i capitali accumulati con il narcotraffico e sfruttando i “paradisi normativi” di molti Stati europei dove la legislazione antimafia è debole e la sua esistenza addirittura spesso negata. Arcaicità e modernità, un mix micidiale che è il filo conduttore del libro scritto da Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “La rete degli invisibili”, presentato ieri a palazzo Gagliardi a Vibo nel corso della prima giornata dell’Expo dell’editoria calabrese a chilometro zero (sopra il video integrale dell’evento moderato dal direttore di Zoom24 Mimmo Famularo). In una sala stracolma e gremita in ogni ordine di posto con centinaia di persone che hanno assistito all’evento anche all’esterno attraverso i maxi schermi, i due autori hanno svelato l’altro volto della ‘ndrangheta. Un cancro che si infiltra nella pubblica amministrazione, nel tessuto produttivo ed economico, persino nell’editoria, comprendo pezzi di televisioni e di giornali. “I capimafia – ha spiegato Gratteri a tal proposito – si comportano come gli imprenditori e le mafie, proprio come l’impresa, hanno bisogno di pubblicità”. Oltre a trasmettere timore, i “nuovi” boss hanno quindi bisogno di creare consenso sociale rifacendosi l’immagine, producendo lavoro ed occupazione, aiutando chi ha bisogno: “Comprano pezzi di televisioni e di giornale – aggiunge – per manipolare il pensiero della gente”.

Il silenzio degli “indifferenti”. Diversi gli argomenti affrontati nel corso della serata. Dalla fragilità delle nuove generazioni di ‘ndranghetisti, figli di boss che si “pentono” e chiedono di parlare con Nicola Gratteri, fino alle donne di mafia che si ribellano per amore del loro uomo e dei loro figli. “Ciò – hanno osservato il procuratore antimafia di Catanzaro e il professore Antonio Nicaso – fa pensare che ci sono delle crepe e che sta cambiando qualcosa all’interno”. Un processo d’accelerazione nell’evoluzione della ‘ndrangheta che ha indotto il procuratore Gratteri e il professore Nicaso a scrivere questo nuovo libro e a soffermarsi sugli “invisibili” ma anche sugli “indifferenti”, ovvero tutti coloro che si girano dall’altra parte e che più che denunciare con la ‘ndrangheta preferiscono convivere. “Gli indifferenti – spiega Gratteri – non sono neutri ma involontariamente stanno dalla parte della ‘ndrangheta per via del loro silenzio che è un silenzio assenso e che diventa complicità”. E’ lo spunto per soffermarsi sulle “pecche” della classe dirigente e della politica calabrese. “Abbiamo una classe dirigente – aggiunge provocatoriamente – che si definisce istruita ma che in realtà è inidonea e incapace”. In tempi di campagna elettorale lancia poi un consiglio ai calabresi: “Votate per tutti tranne per quelli che vi promettono posti di lavoro perché vi prendono in giro. Non sono in grado di trovare un posto di lavoro neanche ai loro figli”.

Endorsement a Falvo. Tra una riflessione e un’altra, Gratteri ha annunciato l’ormai imminente insediamento a Vibo di Camillo Falvo al quale ha riservato un vero e proprio endorsement: “La prossima settimana a Vibo si insedierà il nuovo procuratore. E’ un mio pupillo, un fuoriclasse, un grande magistrato di questa terra che conosce questo territorio”. Falvo arriva dalla Direzione distrettuale di Catanzaro dove da sostituto procuratore ha firmato alcune delle principali inchieste contro i clan della ‘ndrangheta vibonese: “Non perdo un uomo nel mio ufficio ma ci guadagno perché ci rafforziamo ulteriormente. Avrò un interlocutore privilegiato – dice Gratteri – con il territorio della provincia di Vibo. Il Csm ha lanciato quindi un segnale importante mandando nel posto giusto l’uomo giusto”.

Messaggio di speranza. Un autentico bagno di folla ha accolto Nicola Gratteri e Antonio Nicaso nel monumentale palazzo al centro di Vibo Valentia. “La presenza di tutte queste persone – sottolinea il procuratore antimafia – è un fatto importante e significa che da due anni e mezzo siamo presenti su questo territorio. Non è una rivoluzione ma sono delle risposte che ogni mese continuiamo a dare”. La sensazione è che a Vibo si è alla vigilia di una primavera della legalità e qualcosa inizia a percepirsi. Gratteri si dice ottimista e si appella alla società civile: “Scendete in piazza, impegnatevi nel sociale, in politica, non chiudetevi nelle case, non fate solo i censori, non siate spettatori del vostro destino ma iniziate ad essere protagonisti. Faremo cose belle e sarete sempre più liberi ma non rassegnatevi perché dovete avere la speranza che è possibile cambiare”.

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