Crepe nella ‘ndrangheta, Gratteri a scuola, magistratura e politica: “Ora bisogna osare”

Questo pomeriggio, il procuratore di Catanzaro presenterà il suo libro anche a Vibo conversando con il direttore di Zoom24 Mimmo Famularo

gratteri

“Si incominciano a intravedere delle crepe all’interno della ‘ndrangheta, è arrivato il momento di osare e di affrontare le cose in modo serio e sistematico”. Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, a capo della Direzione distrettuale antimafa, nel corso dell’incontro di presentazione del suo ultimo libro, “La rete degli invisibili”, scritto insieme ad Antonio Nicaso, ha precisato: “Quando lo scorso anno abbiamo scritto ‘La storia della ‘ndrangheta’ pensavamo di non scrivere più libri, perché pensavamo che non ci fosse più nulla da dire, ma proprio quando correggevamo le bozze di quel libro abbiamo visto che c’era un processo di accelerazione nel mutamento della ‘ndrangheta. In un anno, un anno e mezzo – ha spiegato il procuratore di Catanzaro – vediamo che i figli di capimafia chiedono di parlare con noi. Questo è un fatto di grande importanza non solo sul piano investigativo, ma anche storico e di conoscenza, di mutamento del modo di essere all’interno della ‘ndrangheta”. A suo giudizio, “finora la ‘ndrangheta e le mafie sono state studiate solo sul piano sociologico, ci sono invece pochi studi sul piano psicologico e psichiatrico. Se le studiamo sotto questi due punti di vista, vediamo che oggi gli ‘ndranghetisti sono molto più fragili rispetto a quelli del passato. Oggi le nuove generazioni della ‘ndrangheta sono depresse, paranoiche, e questo ci fa pensare che si incominciano a intravvedere delle crepe all’interno della ‘ndrangheta ‘doc’, e non parliamo della manovalanza. Sta alla nostra intelligenza e capacità sul piano investigativo e probatorio leggere queste crepe per poter entrare nel mondo e nell’élite della ‘ndrangheta”.

Gratteri si è soffermato sul contesto sociale e politico in cui l’organizzazione criminale prende corpo: “Quello della disoccupazione è un grande problema, continuando così siamo destinati a essere marginali sul piano nazionale. I figli dei mafiosi continueranno a camminare con i soldi, le persone oneste continueranno ad arrancare. E’ un problema che riguarda tutti. Noi magistrati nei decenni passati non ci siamo impegnati come avremmo dovuto, la polizia giudiziaria non ha capito le evoluzioni della ‘ndrangheta. In passato non è stato capito il salto di qualità della ‘ndrangheta. Oggi ci troviamo a ripetere tutti che la ‘ndrangheta è la mafia più pericolosa e più ricca: è vero, ma una volta affermato questo cosa si fa? La magistratura sta facendo tutto quello che potrebbe fare? Le forze dell’ordine? La scuola si sta impegnando come dovrebbe? La politica lo sta facendo? C’è qualcuno in Calabria e in Italia che sta facendo programmazione da qui a dieci o venti anni? Oppure si discute giornate intere sul primo tweet che si scrive alle sei di mattina e poi tutti a seguire questo tweet? Ma vi sembra serio, in una società a crescita zero, continuare a tirare a campare in questo modo?”. Gratteri ha quindi aggiunto: “Io non mi assolvo né come persona, né come procuratore di Catanzaro, né come categoria, perché sicuramente potremmo fare di più, ma faremo di più. Ma altre categorie, e sto attento ai termini perché ci sono le elezioni a gennaio, sicuramente dovrebbero fare di più, dovrebbero fare programmazione perché veramente la Calabria è ultima in troppe classifiche”.

Questo pomeriggio, il procuratore capo di Catanzaro sarà a Vibo Valentia per l’inaugurazione di Vibook, la fiera del libro a chilometro zero. L’incontro sarà moderato dal direttore di Zoom24 Mimmo Famularo.