Cronaca

‘Ndrangheta in Valle d’Aosta, ecco chi sono i sedici arrestati. C’è anche un avvocato penalista. Il sindaco disse no ai clan

I clan tentarono di corrompere l'attuale sindaco di Aosta Fulvio Centoz che rifiutò l'appoggio elettorale e vinse ugualmente le elezioni nel 2015

Sono sedici le persone arrestate dai carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta (quindici in carcere e una agli arresti domiciliari). Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione di tipo mafioso al tentato scambio elettorale politico-mafioso fino all'estorsione, al traffico di droga e alla ricettazione di armi.

'Ndrangheta e politica. L'indagine, avviata nel 2014, ha provato l'esistenza di una locale operante nella regione e riconducibile alla cosca Nirta-Scalzone di San Luca, capeggiata da Marco Fabrizio Donato e composta, fra gli altri, da Bruno Nirta e Antonio Raso, attivi con ruoli di promotori e organizzatori. L'ndrangheta è riuscita a infiltrarsi nella politica locale, come provato dalla partecipazione al sodalizio, nelle vesti di concorrenti esterni, di amministratori attualmente in carica: il consigliere regionale della Regione Valle d'Aosta Marco Sorbara (all'epoca dei fatti consigliere comunale del comune di Aosta) e Monica Carcea, consigliere comunale nonché assessore al Bilancio di Saint Pierre (AO). Partecipava, invece, in modo diretto all'associazione il consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, eletto con l'appoggio del gruppo criminale.




"L'avvocato del diavolo". L'inchiesta ha coinvolto anche un noto avvocato del foro di Torino, Carlo Maria Romeo, presente in molti dei processi contro la 'ndrangheta tenutisi a Torino negli anni passati. Romeo è stato arrestato e tradotto in carcere per aver tenuto "diverse condotte, chiaramente esulanti l'attività professionale di difensore, sia a vantaggio di un esponente della locale di Aosta, quale concorrente esterno, sia a proprio e altrui vantaggio come favoreggiamento personale, concorso in estorsione e concorso falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale". Il legale, infine, avrebbe operato da intermediario in una cessione di cocaina tra Bruno Nirta e Bruno Trunfio, attivandosi per avvisare l'organizzazione criminale del rischio derivante dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia."Dispiace perché Romeo è stato un professionista sempre molto presente nei processi - commenta il procuratore generale Francesco Enrico Saluzzo - ma questo provvedimento è il segnale che l'indagine è andata a fondo, non fermandosi soltanto ai componenti dell'associazione".

C'è chi dice no. L'organizzazione ha, inoltre, tentato un approccio nella tornata elettorale del 2015, con l'attuale sindaco di Aosta Fulvio Centoz, che ha rifiutato l'appoggio vincendo ugualmente le elezioni. "L'onestà - ha dichiarato - deve essere un prerequisito della politica. La mattina mi alzo, mi guardo allo specchio e sono tranquillo. Non sono certo sull'episodio che mi vede protagonista - spiega il primo cittadino all'Agi- ma nell'incertezza ho sempre rifiutato. Nel 2015 non ho avuto sentori che la 'ndrangheta stesse operando, mentre durante il mandato in corso i segnali sono stato chiari e li ho sempre denunciati alle autorità competenti".

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