Cronaca

‘Ndrangheta, omicidio Canale a Gallico: chiesti 14 anni di carcere per il pentito vibonese Figliuzzi

Il pm antimafia di Reggio Calabria hanno invocato l'ergastolo per Cristian Loielo, il 28enne di Gerocarne accusato di essere l'altro esecutore materiale del delitto. Rischiano il carcere a vita altri sei imputati

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Carcere a vita per Cristian Loielo e quattordici anni di reclusione per il collaboratore di giustizia Nicola Figliuzzi. E' quanto hanno chiesto il pm della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e Sara Amerio nei confronti degli esecutori materiali dell'omicidio di Giuseppe Canale, l'affiliato alla cosca Condello-Chirico ucciso il 12 agosto del 2011 a Gallico. I due killer vibonesi sono imputati nell'ambito del processo che si sta celebrando con rito abbreviato davanti al gup di Reggio Calabria. La procura antimafia ha chiesto ben sette ergastoli. Oltre a Cristian Loielo, rischiano il carcere a vita anche Salvatore Callea, che avrebbe reclutato i due killer, Filippo Giordano, Sergio Iannò, Domenico Marcianò, Giuseppe Germano e Antonino Crupi, accusati di essere gli ideatori e i mandanti dell'omicidio. Diciotto anni di reclusione sono stati invece invocati per l'altro collaboratore di giustizia, Diego Zappia di Oppido Mamertina.




Il movente. Le indagini hanno permesso di individuare compiutamente i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di Giuseppe Canale, affiliato alla cosca Condello-Chirico ucciso il 12 agosto 2011, in pieno giorno da Cristian Loielo, di Gerocarne, e Nicola Figliuzzi, di Soriano ma residente a Pizzoni, assoldati dalla cosca reggina. Gli approfondimenti svolti dai carabinieri hanno fatto piena luce sul movente del grave fatto di sangue, inquadrabile nell’ambito dei contrasti insorti all’interno della consorteria, al tempo egemone nel quartiere Gallico del capoluogo calabrese, per la successione nel ruolo di vertice.




L’agguato. La successione al vertice della cosca Condello-Chirico avrebbe provocato dei contrasti interni al clan, che controllava il quartiere reggino di Gallico e sarebbero stati proprio questi contrasti ad originare l’omicidio di Canale, assassinato a Gallico Superiore, nella zona nord del capoluogo, nel primo pomeriggio dai due killer provenienti dal Vibonese, La vittima tentò di scappare ai carnefici ma venne inseguito e ucciso nei pressi di un bar. Una dozzina all’incirca i proiettili esplosi, uno dei quali colpì anche un passante, ferito lievemente.

I killer vibonesi. Il commando era dunque composto da Nicola Figliuzzi e Cristian Loielo, già ampiamente noti considerato che i loro nomi erano finiti in alcune inchieste giudiziarie della Dda di Catanzaro. Più di recente sono stati coinvolti nella faida tra la famiglia Patania di Stefanaconi e il gruppo dei Piscopisani. A dare il colpo di grazie a Canale è stato proprio Figliuzzi, ripreso tra l'altro dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Il 28enne è oggi un collaboratore di giustizia e agli inquirenti ha raccontato tutti i dettagli dell'omicidio.

Il collegio difensivo. Ora la palla passa alle difese per le arringhe che precederanno la camera di consiglio ed il verdetto. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Luca Cianforoni, Antonia Nicolini, Pasquale Foti, Davide Barillà, Francesco Calabrese, Francesco Capria, Emilia Vera, Angelo Di Palermo, Giuseppe Alvaro, Antonio Mangò, Giuseppe Tripepi, Albina Nucera.

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