Cronaca

Omicidio in spiaggia a Nicotera, il killer confessa: “Sono stato io e ho agito per paura di essere ucciso”

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Vibo, Giuseppe Olivieri ha risposto alle domande del gip e ha spiegato perché ha ucciso Francesco Timpano

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Non è rimasto in silenzio e non si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha confessato Giuseppe Olivieri, il 36enne che lo scorso 12 agosto ha ucciso a colpi di pistola Francesco Timpano in spiaggia a Nicotera Marina. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto, il giovane (assistito dall'avvocato Francesco Schimio) ha risposto alle domande del gip del Tribunale di Vibo Alberto Filardo e del pm che coordina le indagini Ciro Luca Lotoro. Ha negato la premeditazione del delitto e ha dichiarato di aver "agito a scopo preventivo" per evitare una possibile vendetta della vittima che era scampata l'11 maggio scorso al raid omicida del fratello Ciko. In altri termini ha sostenuto di aver sparato per paura, ma non per vendetta.




Scia di sangue. Al contrario di quanto invece ha fatto suo fratello Francesco nel raid della scorsa primavera. In quell'occasione furono uccise due persone a Nicotera mentre altre tre erano rimaste ferite in un bar a Limbadi e, tra queste, anche il fratello di Francesco Olivieri. Quest'ultimo sarebbe stato uno dei principali obiettivi del raid di Francesco Olivieri in quel drammatico pomeriggio dell'11 maggio. Non avendolo trovato in casa a Limbadi, Ciko scaricò tutta la sua rabbia sull'auto di Timpano trovata crivellata dai colpi di fucile nella frazione di Caroni. Una scia di sangue che parte da lontano e che affonda le sue origini al 1997, anno in cui venne ucciso in un agguato uno dei fratelli di Giuseppe e Ciko Olivieri, Mario, detto Mariano. Gli Olivieri sarebbero stati sempre convinti che dietro quell'omicidio ci fosse la mano di Giuseppina Mollese (una delle vittime della mattanza dell'11 maggio), la quale avrebbe assoldato i killer per vendicarsi dell'uccisione del figlio Ignazio Gaglianò, ammazzato qualche anno prima sempre nel comprensorio di Nicotera. Un delitto imputato, in particolare, a Michele Valerioti, freddato a colpi di fucile da Francesco Olivieri nella sua casa di Nicotera, e a Francesco Timpano, la vittima dell'agguato compiuto da Giuseppe Olivieri (nella foto) lo scorso 12 agosto al lido "Il Gabbiano" di Nicotera Marina. Un filo rosso che i carabinieri stanno seguendo per fare piena luce sulla sequenza di omicidi che ha insanguinato la zona negli ultimi venti anni.

Attesa per il verdetto del gip. Nelle prossime ore il gip scioglierà le sue riserve circa la convalida del fermo emesso dalla Procura di Vibo. Le indagini dei carabinieri proseguono con l'obiettivo di individuare i complici che hanno garantito a Giuseppe Olivieri la fuga e la latitanza per un'intera settimana. Il giovane, nonostante il pressing delle forze dell'Ordine, è riuscito ad evitare l'arresto e si è spontaneamente consegnato l'altra sera nella caserma di Nicotera accompagnato dal suo avvocato. Su questo punto, il 36enne ha dichiarato di essersi nascosto nelle campagne circostanti senza l'aiuto di alcuna persona. (mi.fa.)

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