Cronaca

Golden Jail: slitta sentenza per presunti prestanome narcotrafficante Barbieri

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A causa dell’impedimento di un giudice del Collegio, udienza stamane rinviata a settembre per la sentenza.  Fra gli imputati, tutti di Vibo, anche due donne

Tutto rinviato al 26 settembre per la sentenza del processo nato dall’operazione denominata “Golden Jail”. Il Tribunale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Lucia Monaco, a causa stamane dell’anomala composizione del Collegio giudicante (assenza del giudice a latere Giovanna Taricco), ha infatti rinviato l’udienza per la conclusione delle arringhe dei difensori e per la sentenza al 26 settembre prossimo.

tribunale toga aula

In tale data è prevista quindi la decisione in ordine alle richieste di pena per gli imputati già formulate dal pm della Dda di Catanzaro, Saverio Vertuccio, il 27 giugno scorso. In particolare, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione a testa nei confronti di: Marika Aiello, 31 anni (avvocato Giovanni Vecchio); Concetta Santacroce, 27 anni (avvocato Francesco Muzzopappa); Giuseppe Fortuna, 31 anni (avvocato Muzzopappa); Bruno Cortese, 38 anni (avvocati Giuseppe Di Renzo e Patrizio Cuppari); Vincenzo D’Amato, 40 anni (avvocato Vincenzo Pugliese). Gli imputati, tutti di Vibo Valentia, sono accusati (i primi quattro) di aver fatto da prestanomi al broker della cocaina Vincenzo Barbieri (poi ucciso a San Calogero nel marzo 2011) nell’intestazione fittizia di una Merdes ML da 70 mila euro, il quinto di un Porsche Cayenne da 130 mila euro. Il tutto al fine di di far eludere le misure di prevenzione patrimoniali in capo a Barbieri, con le auto di lusso che sarebbero rimaste nella disponibilità del narcotrafficante internazionale di cocaina.

Vincenzo Barbieri

Vincenzo Barbieri

L’operazione antimafia denominata “Golden Jail” era scattata ad opera della Dda di Bologna nell’aprile 2011 con il sequestro di beni per 10 milioni di euro riconducibili per l’accusa a Vincenzo Barbieri a quel tempo già condannato in via definitiva per narcotraffico al termine dell’inchiesta “Decollo”. L’operazione “Golden Jail” è poi passata per tale troncone alla competenza territoriale della Dda di Catanzaro.

Nel corso del processo, al fine di rafforzare il quadro accusatorio, è stato ascoltato anche il collaboratore di giustizia Raffaele Moscato (leggi qui: Il pentito Moscato accusa gli amici di Vincenzo Barbieri )

squadra mobile

Secondo gli accertamenti compiuti dalla Squadra Mobile di Bologna, l’auto regalata da Vincenzo Barbieri alla sua compagna dell’epoca, Marika Aiello, è stata poi intestata a Concetta Santacroce ed in seguito a Bruno Cortese. Concetta Santacroce e l’allora fidanzato Giuseppe Fortuna (altro imputato del processo) secondo la polizia bolognese avrebbero dimorato in un appartamento di Bologna a spese del broker della cocaina Vincenzo Barbieri ed in cambio avrebbero fatto da prestanomi nell’intestazione fittizia del bene (la Mercedes da 70 mila euro) riconducibile al narcotrafficante.

Gli inquirenti in occasione delle perquisizioni trovarono nell’abitazione a Vibo di Concetta Santacroce anche un bossolo esploso di pistola prelevato dalla ragazza sul luogo dell’omicidio di Vincenzo Barbieri avvenuto a San Calogero. (g.b.)

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