Cronaca

‘Ndrangheta: Klaus Davi e l’irruzione a Vibo, i familiari di Andrea Mantella respingono le accuse

I congiunti reclamano il diritto ad “essere lasciati in pace” e parlano di sceneggiata ed azione di violenza morale nei confronti dell’anziana madre del neo collaboratore

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Dalla famiglia Mantella-Lo Bianco di Vibo Valentia (stretti congiunti di Andrea Mantella, che da qualche mese ha iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro) in merito all’irruzione del massmediologo Klaus Davi nella loro attività commerciale (vicenda della quale si era occupata pure la nostra testata, leggi qui Riprese ai familiari di Andrea Mantella, massmediologo contesta inquirenti di Vibo ) ed alla ricostruzione dei fatti dallo stesso operata, riceviamo ed integralmente pubblichiamo:

Apprendiamo dagli articoli di alcuni organi di stampa del giorno 04/07/2016 delle ire e della ricostruzione dei fatti operata da tale Mariotti Sergio o Davi Klaus, soggetto a noi totalmente sconosciuto fino al giorno 02/07/2016 e dobbiamo precisare alcune circostanze che Mariotti si è ben guardato dal raccontare alla stampa.

Klaus Davi

Il giorno 02/07/2016 Mariotti si è presentato presso l’esercizio commerciale della Sig.ra Lo Bianco Rita per ottenere una sua intervista in merito alla vicenda del figlio, Mantella Andrea, e la Sig.ra dopo aver risposto, con garbo, alle prime domande ha chiesto più volte di essere lasciata in pace, ma il Mariotti ha continuato con fare insistente e per nulla garbato, anzi quasi arrogante, a volere a tutti i costi ottenere risposte nel senso a lui gradite, fin tanto che la Sig.ra Lo Bianco è stata costretta, anche su suggerimento del figlio presente, a rifugiarsi all’interno del negozio di ortofrutticoli di sua proprietà, nel mentre una delle figlie si accingeva a chiamare le forze dell’ordine affinché intervenissero per porre fine a questa vera e propria azione di violenza morale nei confronti dell’anziana madre e solo dopo di ciò il massmediologo ed il cameramen, che lo accompagnava, si sono spostati dal lato opposto della strada.

Andrea Mantella

Ora la domanda che ci poniamo e che crediamo si possa porre ognuno è se è legittimo essere perseguitati ed aggrediti moralmente come questo soggetto ha fatto? E’ legittimo pretendere di riprendere minori presenti e darli in pasto alla rete, specie in una situazione così delicata? E’ o no un diritto di ognuno, dopo aver risposto a qualche domanda per pura cortesia, chiedere di essere lasciato in pace perché non intende proseguire? In nome di quale diritto si possono impunemente vessare le persone?
Affidiamo al buon gusto dei cittadini la risposta!

Non sappiamo – continuano i familiari di Andrea Mantella – chi sia questo signore definito “massmediologo” e che non è certo una firma autorevole del giornalismo italiano e quale sia la sua opera meritoria, se non quella di porre in essere una condotta fastidiosa ed insistente contro persone che chiedono legittimamente di essere lasciate in pace e di non vedere violata la loro privacy da mere attività di “sciacallaggio” mediatico.

Certo questo “massmediologo” farebbe bene a prendere qualche lezione di diritto penale sostanziale e procedura penale prima di invocare arresti o cancellazioni di attività lavorative, esistenti da un cinquantennio, solo per una soddisfazione personale.
Il delitto di lesa maestà non è previsto nel nostro codice penale, ma di contra esiste quello previsto dall’art. 660 c.p., così come è un reato offendere le persone con determinate frasi ed illazioni.

Quanto alla “sceneggiata”, è questo il termine adatto, dal richiedere l’intervento dell’ambulanza non vi era alcuna situazione critica che ne richiedesse l’intervento, tant’è che il “massmediologo” è salito sopra con i suoi mezzi, che non appaiono certo appannati o sminuiti dal video pubblicato.
Speriamo l’ambulanza non sia stata sottratta a qualcosa di grave e serio!
Sarà nostra impressione, ma siamo convinti che queste “forme di giornalismo” non si sposino con il buon gusto e soprattutto non siano un fiore all’occhiello per la carta stampata o la televisione”. La famiglia Lo Bianco Mantella.

Dopo l’episodio, a Klaus Davi non erano andate giù le decisioni degli inquirenti di Vibo Valentia che non avevano fatto altro che applicare la legge ed il codice penale. Della vicenda ci eravamo occupati con una serie di articoli.

LEGGI e CLICCA QUI: 

Riprese ai familiari di Andrea Mantella, massmediologo contesta inquirenti di Vibo

Massmediologo tenta intervista a familiari di Mantella a Vibo, ne nasce uno “scontro”

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