Cronaca

‘Ndrangheta: pentimento di Mantella a Vibo, i familiari si dissociano dal congiunto

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In una missiva agli organi stampa tutti i parenti di Andrea Mantella prendono le distanze dal 44enne che ha deciso di collaborare con la giustizia 

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Non vogliono avere più nulla a che fare con Andrea Mantella, dissociandosi apertamente dalla scelta del congiunto di intraprendere la via della collaborazione con la giustizia. Pur non essendo più gravato da ordinanze di custodia cautelare o misure restrittive, Andrea Mantella, 44 anni, di Vibo Valentia, figura di spicco della criminalità organizzata della città capoluogo, nelle scorse settimane ha deciso di iniziare a raccontare il proprio percorso di malefatte nell’ambito della ‘ndrangheta ed è stato trasferito nella sezione dei collaboratori del carcere romano di Rebibbia. Oltre 20 anni di storia criminale sta per essere riscritta dagli inquirenti sulla scorta delle dichiarazioni di “A Guscia” (questo il soprannome di Andrea Mantella).

Andrea Mantella

I familiari però non ci stanno e hanno inviato agli organi di stampa una missiva per dissociarsi totalmente dalla scelta del congiunto.

“I sottoscritti signori Mantella Nazzareno e Lo Bianco Rita, rispettivamente fratello nonchè madre di Andrea Mantella, portano a conoscenza della spett.le redazione quanto riportato: preso atto di quanto appreso dagli organi di stampa negli ultimi giorni circa la scelta di collaborare con la giustizia del nostro congiunto Andrea Mantella, i sottoscritti in nome e per conto di tutti i familiari, cugini, nipoti e parenti, dichiarano espressamente di dissociarsi da tale scelta presa dallo stesso, non volendo avere più nessun tipo di rapporto con il Mantella Andrea. Tanto si doveva – concludono la madre ed il fratello di Andrea Mantella – per una maggiore chiarezza su quanto divulgato nei giorni addietro sulla persona di quest’ultimo”.

Una presa di distanza vera e propria, dunque, da parte dei più stretti congiunti di Andrea Mantella in ordine alla decisione del 44enne di “vuotare il sacco” raccontando anni ed anni di vita criminale che l’hanno visto protagonista di primo piano nelle dinamiche della ‘ndrangheta vibonese.

raffaele moscato

Raffaele Moscato

Leonardo Francesco Moscato

Leonardo Francesco Moscato

La presa di posizione da parte dei familiari di Mantella segue di qualche giorno analoga presa di distanza da parte dello zio di altro importante collaboratore di giustizia del Vibonese: Raffaele Moscato, che ha scelto di rompere con la ‘ndrangheta dal marzo del 2015. Mercoledì scorso era stato infatti Giuseppe Moscato, deponendo quale teste della difesa nel processo per il favoreggiamento della latitanza di Salvatore Tripodi di Portosalvo, a spiegare ai giudici del Tribunale collegiale di Vibo Valentia di non condividere affatto la scelta del nipote di collaborare con la giustizia. In precedenza, analoga presa di distanza da Raffaele Moscato ha preso anche il fratello Leonardo Francesco Moscato, imputato per aver favorito la latitanza a Zambrone di Salvatore Tripodi.

Spetterà ora agli inquirenti (Dda di Catanzaro in primis) far fruttare al meglio le dichiarazioni sia di Moscato che di Mantella. Si tratta di due soggetti di assoluto spessore criminale nell’ambito della ‘ndrangheta vibonese e che, se se ben “sfruttati”, potrebbero con le loro dichiarazioni assestare durissimi colpi alle ‘ndrine, ed ai loro complici, che da anni dettano “legge” a Vibo e provincia.

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