Nonostante le assicurazioni, le ripetute prese di posizione e la petizione promossa da un apposito comitato l’ Ufficio Postale di Paravati continua ad aprire a giorni alterni con gravi disagi per tutta la popolazione. Una risposta – alla luce della petizione inviata a suo tempo con centinaia di firme raccolte – fornita nel dicembre scorso dall’ assistenza clienti della direzione nazionale delle Poste – ad Antonio Furci, componente del comitato – aveva fatto ben sperare. Nella nota di risposta veniva infatti espresso con forza “rincrescimento per le condizioni del servizio che hanno arrecato disturbo”.
L’ente si scusava altresì per “le circostanze che certamente hanno costituito un disagio per la comunità”. Nella stessa veniva evidenziato che “prenderemo nella dovuta considerazione i suoi rilievi, certi che il contributo dei nostri clienti sia fondamentale per il miglioramento dei nostri servizi”. Lo stesso veniva anche informato che “era stata inoltrata la segnalazione alla struttura competente al fine di valutare tutti gli interventi utili a migliorare le condizioni del servizio”.
Ma nonostante la confortante risposta nulla di nulla si è mosso. Ed intanto la situazione si è fatta insostenibile. Il tutto certamente non per colpa degli operatori postali – a volte due, spesso uno soltanto – bensì per questa ormai ingiustificata apertura a giorni alterni che si pensava dovesse durare solo per un certo periodo. Il tutto ai danni dei cittadini, specie di quelli più deboli, come in questo caso, sempre più scarsamente tutelati. A tal proposito, a Paravati ricordiamo ancora una volta che Paravati conta quasi tremila abitanti e che ha numerose attività commerciali. Ma l’altro aspetto non secondario di questa vicenda è che ci troviamo nel paese della Serva di Dio Natuzza Evolo, futura Beata. dove sorgono le sue opere tra cui la Villa della Gioia e “la grande e bella” chiesa” dedicata al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, che sarà aperta al culto il sei agosto prossimo. Una realtà mariana in continua espansione, definita da più di un osservatore, la Lourdes del Sud Italia. Una realtà dove i servizi dovrebbero essere raddoppiati e non dimezzati.
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