Al capo della Polizia Gabrielli il premio del Convitto “Filangieri” di Vibo

La cerimonia di consegna del premio, istituito dal rettore Alberto Capria, avverrà il 28 giugno alle ore 10.30, nell’aula magna

gabrielli

Sarà Franco Gabrielli, capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza ad essere insignito, il 28 giugno prossimo, del premio Convitto Gaetano Filangieri giunto alla sesta edizione. L’istituzione del Premio, ideato dal rettore, Alberto Capria, è dettata dalla ferma convinzione, condivisa da tutte le componenti scolastiche del Convitto Nazionale di Stato, che la valorizzazione della storica Istituzione vibonese debba doverosamente partire dal riappropriarsi del prestigioso passato, anche attraverso una particolare attenzione ad “adulti di riferimento” a cui guardare come modello per le attuali e future generazioni.




Dopo il riconoscimento tributato, negli anni precedenti, a Dario Antoniozzi, Antonino Murmura, Giuseppe Mirarchi, Mario Spagnuolo, Gianni Pittella e Giuseppe Ayala, per la sesta edizione il comitato tecnico scientifico ed il Coordinamento regionale delle Consulte Studentesche coordinato da Franca Falduto, ha individuato nel prefetto Franco Gabrielli l’illustre personalità da insignire. La cerimonia di consegna del Premio avverrà il 28 giugno alle ore 10.30, nell’ aula magna dello splendido Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia.

“Il premio di quest’anno riveste un significato particolare - dichiara Alberto Capria - perché assegnato al Capo della Polizia, Prefetto Gabrielli da una storica Istituzione educativa di una provincia italiana, Vibo Valentia, storicamente, ma non irrimediabilmente, segnata da devastanti fenomeni criminali; la titanica volontà di Gabrielli è stata determinante - continua Capria - nel rimuovere il sudario dell’oblio per i ragazzi delle scorte, le cui vite vennero sacrificate nelle stragi nel 1992 ed in ricordo dei quali il Convitto ospita una mostra fotografica realizzata in collaborazione con la Questura; le recenti dichiarazioni fatte dal capo della Polizia, riferibili all’eccidio di Via Fani e all’uccisione di Aldo Moro - di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario - relative alla sovraesposizione mass mediatica degli ex terroristi, sono certamente condivisibili ed indicano con ragionevole certezza - in termini di correttezza storica a cui la scuola deve sempre fare riferimento - chi, negli anni della cosiddetta notte della Repubblica, era dalla parte giusta e chi da quella sbagliata”.

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