Vibo Marina, demolizione opere abusive: “Faremo ripartire il territorio vibonese” (VIDEO)

Il procuratore Camillo Falvo: "C'è tanta illegalità nel quartiere Pennello". Il sindaco Maria Limardo: "Un'ordinanza di demolizione risaliva al 20 maggio 1991"

“Questa giornata rappresenta un ulteriore tassello nel percorso di legalità che stiamo portando avanti, in particolare per quanto riguarda la demolizione delle opere abusive soprattutto a ridosso del mare“. Con queste parole il procuratore di Vibo, Camillo Falvo, ha commentato la demolizione di due manufatti abusivi iniziata oggi a Vibo Marina (ne abbiamo parlato QUI). “Siamo partiti da Grotticelle – continua Falvo – e adesso stiamo proseguendo grazie anche all’impegno del sindaco del Comune di Vibo. Si tratta di una delle zone più martoriate da questo punto di vista: il quartiere Pennello è uno dei quartieri dove le opere sono state costruite quasi totalmente in modo abusivo, dove c’è tanta illegalità anche dal punto di vista del pagamento dei tributi”.

“Forse riusciamo a far ripartire il territorio vibonese”.
“Nell’ultimo periodo abbiamo iniziato con l’attività di bonifica attraverso le operazioni antimafia – prosegue il procuratore di Vibo – adesso quegli spazi che chiedevamo venissero occupati cominciano effettivamente a essere occupati dalla società. C’è stato il riconoscimento per Tropea Borgo dei Borghi, adesso Vibo Capitale del libro. Diciamo che la società civile si sta impegnando molto, forse riusciamo a far ripartire il territorio vibonese“.

“Ordinanza di demolizione del 20 maggio 1991”.
Secondo il sindaco di Vibo Maria Limardo, invece, quello di oggi “è il segno tangibile del cambiamento che è posto in atto da questa Amministrazione. È un ulteriore atto dell’avanzamento dello Stato sul territorio: lo Stato non arretra, e noi non arretriamo. Queste sono costruzioni abusive che dovevano essere demolite, per una addirittura (quella in via Torino, QUI il video della demolizione) abbiamo trovato un’ordinanza di demolizione risalente al 20 maggio 1991“. L’obiettivo dell’Amministrazione, spiega, è quello di effettuare una “rigenerazione urbana“, passando dalla riqualificazione e dalla “restituzione in termini di vivibilità, bellezza e decoro a una comunità che lo aspetta da tanti anni”.

Proprietario si barrica nel “Chiosco azzurro”.
Molta attenzione anche sul “Chiosco azzurro” e sul suo proprietario, Giuseppe Francolino, che si è barricato dentro la costruzione, un tempo luogo della movida ma ormai fatiscente: “È un manufatto pericolante – ha detto il procuratore Camillo Falvo – che ha impedito anche la realizzazione della passeggiata perchè si interrompe per poi riprendere. Comprendiamo le ragioni umane, ma questo signore non abitava qua dentro, si è spostato proprio per impedire la demolizione: se vogliamo parlare di legalità non possiamo tollerare situazioni di questo tipo, la demolizione andrà avanti per come è giusto“. “È da sempre abusiva e spesso pericolante – ha invece affermato il sindaco Maria Limardo – perchè più volte è stata travolta dalle mareggiate. Abbiamo fatto un’ordinanza di demolizione. Subito dopo procederemo con il ripristino della passeggiata, una delle più belle della Costa degli dei, e la restituiremo ai cittadini”. Per la demolizione completa, però, ci vorrà del tempo: c’è infatti una copertura in eternit per la quale, spiega il sindaco Limardo, “serve un iter burocratico che vede coinvolta l’Asp“. “In ogni caso – chiosa – la giustizia è lenta ma inesorabile“.

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