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Pizzo, commissario Reppucci e il brindisi in un ristorante: “Chieda scusa”

Il chiarimento sulla pagina Facebook del Comune spiega tutta la vicenda ma non convince i ristoratori: "La pezza è peggiore del buco"

antonio-reppucci

Una foto che ritrae Antonio Reppucci – commissario del Comune di Pizzo, nel Vibonese – a tavola insieme a diverse altre persone, in un ristorante, ha fatto scoppiare la polemica. Due giorni fa era stato lo stesso commissario a spiegare, sui social, che “venerdi 16 aprile, come da mesi per le restrizioni legate alla pandemia, a sera tardi, dopo essere uscito dal Comune, mi recavo al ristorante indicatomi e ‘convenzionato’ da maggio 2020, dal titolare della struttura dove alloggio, per ritirare in modalità asporto la cena. Appena entrato il titolare faceva presente che i commensali che notavo erano componenti di una troupe cinematografica interessati a realizzare un film a Pizzo, o in alternativa Scilla, e che avevano già attenzionato luoghi pubblici pizzitani che potevano essere lo scenario ideale, se il comune si fosse impegnato a sostenere l’ iniziativa”.

“Dopo avere avuto rassicurazioni dai presenti circa le cautele anti Covid (mi veniva fatto rilevare che la produzione aveva imposto doppio tampone giornaliero), e sulla regolarità e legalità della somministrazione del cibo (somministrazione del cibo come mensa) – continua Reppucci – invitavo il capo troupe a formalizzare richiesta al Comune. L’interlocuzione all interno del ristorante durava meno di 5 minuti. Ricordo che il ristoratore, per ingolosire vieppiù la troupe, cui avevo assicurato il sostegno comunale per quanto possibile e sostenibile escluso quello economico, invitò a fare un velocissimo brindisi“. Quello, appunto, che si vede nella foto “incriminata”. “In data 22 aprile – conclude il commissario di Pizzo – veniva espresso formale patrocinio per la realizzazione del film a Pizzo, pensando al ritorno di immagine ed economico per la Città”.

Adesso però, come riporta la “Gazzetta del Sud”, continua il malumore tra i ristoratori. “Nella spiegazione che ha dato sulla pagina Facebook del Comune – lamentano – la pezza era peggiore del buco: quando si sbaglia si riconosce l’errore e con umiltà ci si scusa. Invece il commissario persevera”. E sulla convenzione: “Perchè non ha stipulato una convenzione ciclica con tutti i ristoranti della città? Era un modo per farci lavorare tutti. Invece ha inteso privilegiare un ristoratore di fuori”.

 

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