Politica

Vibo, il sindaco interviene sulle polemiche: “Ecco perchè apriamo un varco nel muro”

Maria Limardo: “L’obiettivo primario rimane quello di migliorare vivibilità e sicurezza”

limardo muro

Dopo le polemiche degli ultimi giorni il sindaco di Vibo, Maria Limardo, intende spiegare personalmente quella che è stata la scelta dell’Amministrazione comunale “all’apertura di un varco pedonale e all’acquisizione ad una nuova socialità e, dunque, a beneficio di tutta la collettività, di uno spazio verde attrezzato tramite l’abbattimento di circa tre metri di muro perimetrale della scuola ‘Garibaldi’”.

Area già aperta dal lato del parcheggio.
“Va premesso – scrive Maria Limardo – che dietro ogni azione amministrativa si colloca una visione progettuale ben precisa nell’ottica dell’adempimento di quel patto elettorale a suo tempo stipulato con i cittadini. Ciò posto, nel caso di specie, l’Amministrazione comunale ha assunto la decisione guardando al risanamento, alla sicurezza urbana e scolastica e al migliore utilizzo di un’area verde sostanzialmente mai utilizzata. Tramite l’abbattimento di una piccola porzione di quel muro, ci prefiggiamo di raggiungere plurimi obiettivi. Innanzitutto, e chi conosce i luoghi sa di cosa si sta parlando, va sottolineato che il perimetro della scuola è accessibile da Via Santa Maria dell’Imperio da oltre 15 anni, data in cui con l’accettazione di tutta la comunità, anche di quella scolastica, è stata realizzata l’attuale area di parcheggio, peraltro bene accolta.

“Migliorare vivibilità e sicurezza”.
“Sgombrato dunque il campo dalla necessità di garantire l’impenetrabilità delle strutture scolastiche, l’obiettivo primario rimane quello di migliorarne vivibilità e sicurezza. Va infatti precisato – continua il sindaco di Vibo – che nell’area sarà fortemente potenziata l’illuminazione pubblica e che la stessa sarà dotata di idonee telecamere con registrazione delle immagini. La possibilità di consentire facile accesso – esclusivamente pedonale – alla centrale Piazza Municipio e a quel ‘salotto buono’ la cui desertificazione è fonte di non poche, quanto diffuse, preoccupazioni, consentirà che l’area acceda automaticamente ad un livello di sicurezza maggiore proprio perché sarà maggiormente frequentata. Ancora, non sarà sfuggito, che Piazza Municipio è sempre più frequentata da famiglie con bambini che, immaginiamo, di buon grado approfitteranno di un’area attrezzata a parco giochi per frequentare il centro cittadino. Dunque l’intervento, in questo tempo di pandemia, consente un concreto ed immediato utilizzo alle famiglie di uno spazio pubblico non utilizzato per fini scolastici e, peraltro, attualmente insicuro, nonché il collegamento con il parcheggio gratuito esistente alle spalle del ‘salotto buono'”.

Idea di Piazza Municipio come “attrattore” per tutta la provincia.
Ricordando che il Comune ha ottenuto il parere favorevole da parte della Soprintendenza ai beni archeologici e belle arti, unica titolata a indicare la via tra obblighi di conservazione e modificazioni urbanistiche del territorio al passo con i tempi, il sindaco aggiunge: “Si aggiunga che sono in corso i procedimenti che vedranno Piazza Municipio proiettata a costituire fondamentale elemento attrattore per tutta la provincia e che, per come già significato, non si mancherà di coinvolgere – tra gli altri stakeholder – direttamente la dirigenza scolastica, le associazioni e i comitati dei genitori, in una logica di partecipazione e adeguamento della funzionalità progettuale alle esigenze scolastiche. Saranno tenute presenti le normative vigenti che aprono i beni e gli spazi scolastici alla fruizione pubblica: (art. 1 lett. g) L. 23/96) che prevede ‘la piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettività’”.

Nuova didattica e apertura al territorio.
“Infatti, al di là e oltre lo stile prescrittivo delle legislazioni risalenti al 1975, la presenza di spazi verdi fruibili in un’ottica di ambiente educativo integrato, non solo arricchisce l’abitabilità del luogo, ma diventa anche fonte inesauribile di apprendimento. La scuola del futuro dev’essere aperta al territorio, diventando luogo di riferimento per la comunità. Un’idea diversa di scuola emerge anche dai nuovi metodi pedagogici, che determinano l’integrazione, la complementarità, la flessibilità e la polivalenza dei suoi spazi. Le esperienze di nuova didattica e di apertura al territorio – conclude Maria Limardo – sono già diffuse in Italia: si adattano alle strutture esistenti, cercano di emergere con forza e talvolta con fatica.

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