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Petrolmafie, l’opposizione al Comune di Stefanaconi: “Solano faccia chiarezza in Consiglio”

Al sindaco e presidente della Provincia "seppur non indagato - affermano i quattro consiglieri - vengono attribuiti atteggiamenti disdicevoli, che certamente non si addicono ad un rappresentante delle istituzioni"

salvatore solano

Sale in cattedra l’opposizione consiliare di Stefanaconi, dopo che il sindaco e presidente della Provincia Salvatore Solano, (pur senza figurare tra gli indagati), è stato tirato in ballo nell’ambito dell’inchiesta Petrolmafie, LEGGI QUI , coordinata dalle Direzioni distrettuali antimafia di Catanzaro e Reggio, che ha portato a una serie di fermi. La minoranza, guidata da Nicola Carullo, e composta da Antonio Fortuna, Salvatore Maluccio e Carmelo Di Sì (quest’ultimo fuoriuscito dalla maggioranza), ha chiesto oggi a gran voce la convocazione di un Consiglio comunale alla luce dei fatti emersi nei giorni scorsi e relativi anche all’elezione di Salvatore Solano alla presidenza della Provincia. A loro dire, infatti, “un ente deve agire per l’interesse pubblico in piena autonomia e gli amministratori devono possedere i requisiti di onorabilità necessari per governare”.

E “ciò che noi vogliamo è un’amministrazione pubblica che adempia al compito costituzionale di governare per il bene pubblico e l’interesse collettivo, ponendo in essere azioni politiche improntate alla trasparenza nelle azioni intraprese e negli obiettivi, senza alcun condizionamento da parte di soggetti esterni”.

Veri e propri prerequisiti da rivalutare con attenzione alla luce dell’inchiesta “Petrol-Mafie” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro “che mette in particolare risalto taluni comportamenti del sindaco Salvatore Solano”.

Al primo cittadino, “seppur non indagato, vengono attribuiti, così come ampiamente riportato dagli organi di stampa locali e nazionali -sottolinea la minoranza – atteggiamenti disdicevoli, che certamente non si addicono ad un rappresentante delle Istituzioni, il cui ruolo non può assolutamente prescindere dall’osservanza di costanti principi etici e morali”. Ergo, “è quantomeno opportuno, oltre che essere un atto quanto mai dovuto verso la comunità che lo ha eletto, che il sindaco chiarisca gli aspetti a lui addebitati nel corso di un Consiglio Comunale urgente”.

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