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Vibo e il secondo dissesto, Nardo: “Scenario angosciante, sono seriamente preoccupata” (VIDEO)

Vibo "caso studio di dissesto infinito". Dello stesso avviso il sindaco Limardo: "Senza aiuti dallo Stato è evidente che la strada è segnata, negli anni si è pensato di spostare situazioni in avanti e non sanarle"

“La Corte dei Conti sta valutando, ma secondo voi ci perdevamo la scadenza delle controdeduzioni? È stata chiesta la proroga, anche perchè il rendiconto del 2014 e del 2015 aveva 39 milioni di debito ed è stato portato con 5 milioni. Ma a vostro avviso un assessore al Bilancio che sta facendo di tutto per dirvi come stanno le cose può sentirvi dire che ‘i vostri conti non sono veritieri’?”. Così l’assessore al Bilancio del Comune di Vibo, Maria Teresa Nardo, in un momento di tensione nel Consiglio comunale che si è tenuto ieri. Attimi concitati, infatti, durante la votazione per la salvaguardia degli equilibri di bilancio per il 2020, poi approvata con 18 voti favorevoli, 8 contrari e 1 astenuto. “Gli equilibri sono molto complicati. La scadenza per le controdeduzioni è il 17 dicembre – ha concluso la Nardo in riferimento alla risposta che l’Amministrazione dovrà dare alla Corte dei Conti, secondo cui il debito dell’Ente è di ben 61 milioni di euro (ne abbiamo parlato QUI) – se il Ministero dirà che quei debiti me li devo accollare io, torniamo qua e dichiariamo il dissesto”.

Senza aiuti dallo Stato “la strada è segnata”. La Nardo, ha replicato il sindaco Maria Limardo, “ha reso limpido quanto sia pesante la situazione che stiamo gestendo”. “Noi confidiamo in trasferimenti straordinari dello Stato altrimenti è evidente che la strada è segnata – ha continuano il primo cittadino – ma non tanto per quanto stabilirà la Corte dei Conti, ma perchè nel corso degli anni si è pensato realmente di spostare in avanti particolari situazioni e non sanarle”. A ciò si aggiunge la fatica di lavorare con il personale che negli anni si è dimezzato: ci sono pochi dipendenti, molti dei quali “non hanno competenze tali da mandare avanti la macchina amministrativa complessa di una città capoluogo”. “Qua che tutte le mattine apriamo il Municipio – ha concluso la Limardo – è quasi un miracolo, è un miracolo che non sventoliamo bandiera bianca. Ma dobbiamo andare avanti”.

Rimandare i pagamenti tramite i contenziosi. Da parte dell’opposizione una critica molto forte è arrivata dall’ex assessore al Bilancio Laura Pugliese, che ha parlato di “pessima gestione dei debiti fuori bilancio che voi continuate ad evitare”: “Io capisco – ha sottolineato – che il sindaco ha ribadito che non vuole portare in aula variazioni fuori bilancio, ma se un debito esiste va riconosciuto punto e basta”. Sotto la lente poi il fatto che l’Amministrazione “continua a perseverare nel tentativo di prorogare, con i contenziosi, le somme da pagare”. Dello stesso parere anche Giuseppe Policaro, secondo cui “laddove ci sono dubbi si fa un contenzioso”, evidenziando che – visto quello che è stato anticipato – “il dissesto è ormai in via di arrivo”. Duro anche il capogruppo del Partito Democratico Stefano Luciano secondo cui, rispondendo al sindaco che aveva spiegato come in questa situazione anche sistemare le strade non è facile, “a parte asfaltare non è stato fatto nulla”.

“Vibo caso studio di dissesto infinito”. Ad aumentare i già enormi problemi economici del Comune ci sono, adesso, anche alcuni contenziosi pregressi. Come un esproprio di inizio anni 2000 dichiarato illegittimo solo quest’anno, che comporta una spesa di 2 milioni di euro per l’Ente. O ancora i lavori in viale Regina Margherita: 1.6 milioni di fondi europei che, siccome le procedure sono state effettuate senza rispettare le regole sugli appalti, dovranno adesso essere restituiti. “Forse a questo punto – ha dichiarato Maria Teresa Nardo ai microfoni di Zoom24 – è più facile dire molliamo e dichiariamo il dissesto. Ormai però siamo sotto controllo della Corte dei Conti, è un atto dovuto presentare le controdeduzioni anche perchè faranno chiarezza, sia per i consiglieri che per i cittadini”. Vibo, ci spiega, è un “caso studio di dissesto infinito”: “Un dissesto dichiarato nel 2012, che si è chiuso in parte perchè ancora il rendiconto non è stato approvato, poi un pre dissesto dichiarato nel 2019, e ora in base alle valutazioni della Corte dei Conti da qui a 60 giorni potrebbe arrivare il dissesto”. “Lo scenario è angosciante, e il mio tono di voce – conclude in riferimento alla tensione in Consiglio – è perchè sono seriamente preoccupata”.

 

 

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