Vibo, Grillo “boccia” il Psc e si appresta a “salutare” la Limardo

"Lo strumento vecchio di quasi 20 anni - spiega Alfonso Grillo - fotografa una realtà ormai superata". Lorenza Scrugli vicinissima a lasciare la maggioranza?

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“Leggo comunicati stampa dai toni trionfanti con i quali si annuncia l’approvazione del Psc (Piano strutturale comunale, ndr). In effetti, l’azione del Consiglio meriterebbe un plauso se si considera che la città è priva di strumenti di pianificazione da anni. Ho detto meriterebbe, perché di fatto, faccio fatica a comprendere tanto entusiasmo”. A parlare è Alfonso Grillo, ex consigliere regionale e fondatore della lista “Vibo Valentia da Vivere”, che si dimostra molto critico verso l’approvazione del piano urbanistico (ne abbiamo parlato QUI) da parte del Consiglio comunale di Vibo avvenuta qualche giorno fa. “Lo strumento vecchio di quasi 20 anni – spiega Grillo – fotografa una realtà ormai superata: i profili economici della città, così come i processi d’investimento e perfino la morfologia del territorio, non sono più gli stessi. Il Consiglio, dunque, ha approvato un documento sterile che non produrrà alcun effetto, anzi, inserisce ulteriori elementi di criticità e dubbi”.

Mancanza di prospettiva per Vibo Marina

“Si pensi ad esempio – prosegue l’ex consigliere regionale – all’indice di rischio R3/R4 e ai depositi costieri; la mancanza di strategia e di prospettiva del Porto e di Vibo Marina: un’area che ha subito una vera e propria metamorfosi rispetto agli anni ’70 quando sul territorio erano presenti agglomerati industriai rilevanti (come Italcementi e la Basalti&Bitumi ad esempio) e piccole realtà importanti per l’economia. Area oggi privata di identità pur avendo per anni mantenuto una potenzialità industriale miseramente fallita. Di tutto questo, il documento appena licenziato non tiene conto. E non solo! Non una sola concessione edilizia può essere data fino a quando l’Autorità di bacino non avrà eliminato i rischi che permangono tutti”.

“Ci si affida alla sorte”

“Mi chiedo era veramente necessario approvare un piano sospeso, senza andare troppo lontani dalle stesse dichiarazioni rese dal sindaco e dell’assessore, al ‘buon esito degli studi e certificazione della mancanza dei rischi in via Vespucci e graduale rimozione dei vincoli di inedificabilità’ che, ricordo, possono essere rivisti solo dopo la messa in sicurezza del territorio. Quindi, considerato che ancora non si sono espressi ufficialmente gli enti proposti, ci si affida alla sorte, scaricando responsabilità all’esito dei Vigili del fuoco e all’autorizzazione dell’Autorità di Bacino per la rimozione dei vincoli R3 e R4 previsti nel Piano Versace”.

Scontro Comune-Provincia

Alfonso Grillo si dice poi stupito della mancanza di dialogo tra Comune e Provincia. “Se non ricordo male – spiega – qualche settimana fa il presidente della Provincia ha annunciato di aver nominato il Rup per il controllo dei lavori e la verifica della messa in sicurezza dei torrenti responsabili dei danni dell’alluvione 2006. Nel mentre dal palazzo Luigi Razza si tuona contro, additando la Provincia di perdere tempo. Atteso che i fondi (6.878.540,90 euro) su tali interventi erano stati sbloccati proprio dal sottoscritto nel 2013 (riunione congiunta tra Protezione Civile, Camera di Commercio, Comune di Vibo, Provincia rappresentata dal commissario Ciclosi e Regione Calabria), resta da chiarire in capo a chi attribuire le responsabilità di un così grave ritardo”.

Qualcuno lascerà la maggioranza?

“Ma questo è un’altro tema, magari da affrontare tra qualche giorno e in un altro momento. Oggi c’è da analizzare la questione legata Psc, sul quale noi siamo molto critici per i motivi su addotti che si sostanziano nell’inefficacia e nella impossibilità d’attuazioni”. “Non trascurabile infine – sottolinea Grillo – è l’atteggiamento istituzionale, responsabilità politica e onestà intellettuale dovrebbero essere preminenti rispetto allo corsa agli annunci roboanti e sterili”. In conclusione poi l’aspetto politico più rilevante: “Per questo motivo abbiamo deciso di non partecipare alla convocazione del Consiglio, sicché non corrisponde al vero che tutta la maggioranza era d’accordo sull’approvazione del piano. Siamo seri, la città ha bisogno di cose concrete e di strumenti efficaci. Non si può approvare un piano strutturale al buio; subordinando la sua applicazione ‘all’esito positivo’ di pareri di altri istituti. Né si annuncia di voler costituire ‘laboratori urbani e territoriali con università e professionisti’ prima di avere la certezza che questo Psc non sia un’inezia”. Il capogruppo in Consiglio comunale della lista fondata dallo stesso Alfonso Grillo “Vibo Valentia da vivere”, Lorenza Scrugli, è quindi a un passo da lasciare la maggioranza, così come annunciato circa dieci giorni fa?

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