Rinascita Scott, il reintegro di Lo Bianco fa scappare (di nuovo) il Consiglio comunale di Vibo

Maggioranza e opposizione (con due eccezioni) hanno nuovamente deciso di abbandonare l'aula prima ancora che venisse fatto il nome del consigliere coinvolto nella maxi inchiesta antimafia

alfredo_lobianco

Con i progettisti del Psc (Piano strutturale comunale) presenti in aula, e con un ritardo di oltre due ore e mezza, il Consiglio comunale di Vibo Valentia si è aperto oggi con al primo punto all’ordine del giorno il reintegro del consigliere comunale Alfredo Lo Bianco, indagato – con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso – nella maxi inchiesta antimafia “Rinascita Scott”. Già pochi giorni fa maggioranza e opposizione avevano lasciato l’aula decidendo di non decidere. Stesso spettacolo andato in scena oggi, solo con un ritardo maggiore e uscendo dall’aula prima ancora che venisse fatto il nome del consigliere eletto nel Partito Democratico.

Parte della minoranza rimasta in aula. Qualcuno questa volta ha deciso, però, di rimanere in aula. Si tratta di Loredana Pilegi e Pietro Comito, consiglieri di minoranza, che hanno rimarcato la loro presenza durante l’appello per la verifica del numero legale: “Ritengo che la politica debba assumersi le proprie responsabilità – ha dichiarato Pilegi – rimandare non serve a niente. La questione non si cancella se non si discute: non possiamo bloccare il funzionamento della macchina amministrativa perché il Consiglio comunale decide di non decidere”. A lei ha fatto eco anche Pietro Comito, che ha annunciato il suo voto favorevole al reintegro di Lo Bianco spiegando: “È giusto che ogni politico si assuma la propria responsabilità, non si può disattendere un provvedimento del prefetto. Non è possibile che questo Consiglio resti monco di un consigliere che in questo momento va reintegrato”.

Prossima settimana il voto. Nel frattempo nei corridoi di Palazzo Luigi Razza si vocifera che la prossima settimana si arriverà al voto, ma – ha sottolineato qualcuno della maggioranza – quella odierna è stata una decisione strettamente politica presa per sottolineare ancora una volta l’imbarazzo del Pd in questa vicenda, rimarcando l’assenza nel Consiglio dei due consiglieri democratici (tra cui Stefano Luciano assente per motivi di opportunità, in quanto avvocato di Alfredo Lo Bianco). Non è dello stesso avviso invece Francesco Colelli, coordinatore cittadino del Partito Democratico, che dopo aver ribadito che il consigliere Lo Bianco aderirà al gruppo misto autosospendendosi dal partito, ha attaccato la maggioranza rea – a suo avviso – di provare a disegnarsi “una verginità politica che non ha, e intanto blocca tutta la macchina amministrativa”.

14 anni dall’alluvione del 3 luglio 2006. Prima di mandare in onda la replica dello spettacolo di pochi giorni fa, il Consiglio comunale ha voluto ricordare con un minuto di silenzio le vittime dell’alluvione – tra cui un bimbo di soli 15 mesi – che, 14 anni fa, ha colpito il territorio vibonese. “Ho voluto cercare le immagini di quei tragici momenti – ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazzareno Putrino – e invito tutti, oggi, a dare uno sguardo a quella situazione, così tante altre cose futili e banali passeranno in secondo piano”. Commozione dichiarata anche dal sindaco Limardo, che ha informato di aver convocato nella giornata di ieri un tavolo tecnico per discutere dei lavori di messa in sicurezza del territorio, sottolineando che la responsabilità “non è del Comune ma della Provincia e della Regione”. “Non si tratta di puntare il dito – ha poi aggiunto – c’è però da prendere atto che la voglia di fare si scontra con i muri di gomma. Mi sento di dire che non è stato fatto tutto il possibile perchè una tragedia del genere non si verifichi nuovamente: abbiamo chiesto una serie di riunioni alla Regione, l’aiuto del prefetto, ma ci siamo sentiti dire che il rup (responsabile unico del procedimento, ndr) non è ancora stato nominato. Sono cose inaccettabili: è vero che ci sono degli ostacoli, ma i tempi non si possono dilatare per anni”.

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