DIRETTA | Tutti con Gratteri contro la “massomafia”, la Calabria scende in piazza a Catanzaro

Migliaia di persone provenienti da tutta Italia davanti al vecchio palazzo di Giustizia per l'iniziativa organizzata dal Comitato spontaneo di prossimità

“Tutti con Gratteri”, il grande giorno è arrivato e questa mattina da piazza Matteotti a Catanzaro, migliaia di persone prenderanno parte alla manifestazione a sostegno dell’opera del procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri e al pool di Magistrati che con lui collaborano insieme alle Forze dell’Ordine tra mille difficoltà nel tentativo di ricostruire la Calabria “smontata come un lego”. Il capoluogo calabrese è stato raggiunto da moltissimi sostenitori del magistrato antindrangheta, dal Salento alla Sicilia, in autobus ma anche con mezzi privati. Una manifestazione senza bandiere nè colori politici, a cui hanno aderito partiti e sindacati, amministratori e rappresentanti delle istituzioni.

Ore 10.50 – Parole toccanti in apertura della manifestazioni quelle di Pino Aprile: “La ‘ndrangheta si sconfigge -ha detto – abbattendo il silenzio ed esercitando il voto nella cabina elettorale”. Parole che arrivano da un testimone del Sud che intende riscattarsi: “Bisogna evitare – ha aggiunto Aprile – una trappola mediatica, mentale: il problema del Sud non è di ordine pubblico. Si chiede maggiore sicurezza nella vita di tutti i giorni. La mafia soffoca l’economia e va eliminata per sviluppare l’economia. Fenomeno che peraltro succede anche al Nord e viene sottovalutato. Questa indagine tocca le cointeressenze, le complicità e le collusioni della politica e degli impresentabili che vengono candidati”.

Ore 11.08 – La manifestazione ha inizio con le parole di Pino Aprile: “Non ci sono bandiere , ma la gente che dice di esserci”.

Ore 11.15 – Pino Masciari, parla l’imprenditore che denunciò i Vallelunga nelle Serre vibonesi e poi costretto a fuggire via: “Gli imprenditori devono fare la fila davanti alla procura per denunciare. Per la prima volta ci è stata data un’opportunità. I magistrati sono vicini ai cittadini e agli imprenditori. Non dobbiamo avere paura. Ci vuole tanto coraggio. Liberiamo la Calabria da malaffare, corruzione politica e istituzionale. Via i magistrati e le istituzioni colluse”.

Ore 11.19  – Padre Maurizio Patricello dalla Terra dei Fuochi: “Vogliamo vivere in un paese normale e dire alle istituzioni che siamo con le persone oneste ovunque esse siano. Dobbiamo chiamare i buoni a raccolta. Con me c’è un giovane imprenditore campano che la camorra ha messo in ginocchio e vive sotto scorta. Tutti insieme dobbiamo stare, giornalisti, preti, magistrati”.

Ore 11.24 – Rocco Mangiardi: “E’ il momento di chiedere scusa al dottor Gratteri per la solitudine nella quale lo abbiamo lasciato. Mi amareggiava il pessimismo del dott. Gratteri perchè non capivo che la sua era una provocazione. Di quanti magistrati, uomini delle forze dell’ordine, di quanto sangue abbiamo ancora bisogno per risvegliare le nostre coscienze? Oggi è l’anniversario dei carabinieri uccisi a Scilla il 18 gennaio 1994”.

Ore 11.30 – Giancarlo Costabile: “Quando non si sta con magistrati coraggiosi come Nicola Gratteri e con le forze dell’ordine si sceglie di insegnare il silenzio. Noi abbiamo preso gli studenti e li abbiamo portati nei territori, a San Luca e a Palermo. Li continuiamo a portare a Scampia. Abbiamo scelto di essere, di esistere, di ribellarci e di resistere. Non è vero che altri ci fanno una narrazione, la narrazione ce la facciamo noi. E questa la piazza e la risposta a chi lascia solo un magistrato che ha passato tutta la vita sotto scorta. La rabbia e lo sdegno devono essere collettivi”.

Ore 11.42: Manifestante: “Abbiamo il diritto di rimanere nella nostra terra. Credo in questa terra, ho il diritto ad avere un futuro qui”

Ore 11.44: Pino Aprile: “Smontare e rimontare la Calabria come un Lego -dice Gratteri -. Ebbene la cultura mafiosa si combatte in un solo modo: con la cultura dell’antimafia. Se il popolo fosse sceso prima in piazza, Falcone, Borsellino, Chinnici sarebbero stati uccisi? Noi siamo qui per dire alle istituzioni che lavorano per noi che non sono isolate. Noi isoliamo la mafia. Prima del giudizio della magistratura, dell’arrivo dei carabinieri e della polizia ci deve essere il giudizio della comunità. Noi conosciamo chi sono i professionisti collusi e i politici schiavi della mafia. Noi sappiamo chi sono gli imprenditori al servizio della mafia. Chi dice di non saperlo è complice. Noi possiamo dare inizio da qui a un percorso che non è solo antimafia. La questione meridionale non è solo una questione criminale. Il diritto alla sicurezza non può essere negato dallo stato”.

Il procuratore della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri manda un messaggio tramite Pino Aprile ai manifestanti: “Io senza questa squadra potrei fare ben poco. Auguriamoci che il risveglio delle coscienze porti le agenzie educative a lavorare”.

La manifestazione si chiude tra cori festanti che inneggiano al procuratore della Repubblica di Catanzaro, a capo della Direzione distrettuale antimafia.

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