Promette sviluppi clamorosi la maxi inchiesta “Rinascita Scott”. Sarebbero infatti tre le informative inviate dai Carabinieri del Ros che ricostruiscono i contatti tra l’avvocato Giancarlo Pittelli e alcuni magistrati del distretto giudiziario di Catanzaro confluite in un fascicolo ora al vaglio della Procura di Salerno, competente per territorio.
La cena. Tra gli atti inviati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ai colleghi salernitani a margine delle indagini poi culminate nel maxi blitz dello scorso 19 dicembre con la ‘ndrangheta nel Vibonese e i suoi legami con i “colletti bianchi”, c’è anche l’ormai famosa cena che si sarebbe svolta a casa di Pittelli nel maggio del 2018 e alla quale avrebbero partecipato otto magistrati e altri professionisti, tra i quali anche un alto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Una cena “intercettata” dalle cimici piazzate dai carabinieri del Ros che, oltre all’elenco dei partecipanti, avrebbero annotato sui loro taccuini anche una serie di dialoghi ora al vaglio degli inquirenti.
Le altre due informative. Secondo quanto scrive nell’edizione di oggi Gazzetta del Sud, i carabinieri del Ros avrebbero intercettato altri colloqui tra l’ex parlamentare e altri giudici in servizio a Catanzaro. Il 10 settembre del 2018 Pittelli sarebbe stato inquadrato a colloquio con un magistrato della sezione civile e il dialogo tra i due sintetizzato in un’altra informativa che riferisce di una vicenda giudiziaria che vedeva contrapposta una ditta locale ed una delle società di costruzioni più importanti d’Italia. Due giorni dopo altra intercettazione: Pittelli è parla con un imprenditore sollecitato a “'sistemare' una questione lavorativa - annotano gli inquirenti – relativa al nipote di un altro giudice”.
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