Cronaca

Si realizza il sogno di Gratteri: Falvo procuratore di Vibo e sinergia con la Dda di Catanzaro

Arriva il magistrato che ha firmato le inchieste più importanti contro la 'ndrangheta e il narcotraffico. Ricreazione finita per i "colletti bianchi" vibonesi. Nulla più nei cassetti

Gratteri e Falvo

Era l'anello mancante per la chiusura del cerchio e con lui si realizza e si completa il progetto di Nicola Gratteri per fare definitiva pulizia a Vibo. Manca solo la ratifica del Plenum del Consiglio superiore della Magistratura (una mera formalità), ma Camillo Falvo, 50 anni, può considerarsi a tutti gli effetti il nuovo capo della Procura di Vibo. A spingerlo verso questo incarico è stato proprio Nicola Gratteri che puntava ad avere un magistrato di grande spessore professionale e umano. Uno di quei professionisti che conosce bene il lavoro che fa e il territorio dove deve operare.




Le inchieste vibonesi di Falvo. Falvo, infatti, non avrà bisogno di ambientarsi perché le dinamiche vibonesi le conosce meglio di ogni altro suo collega. Per diversi anni è stato infatti applicato su questo territorio da sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. E' stato lui a firmare tutte le principali inchieste condotte a Vibo e nel Vibonese e a sgominare diverse consorterie criminali con condanne pesantissime chieste e inflitte: dalla faida tra i Patania di Stefanaconi e i Piscopisani alle indagini che hanno svelato gli interessi e le infiltrazioni dei Mancuso e delle cosche satelliti nella pubblica amministrazione e nel tessuto produttivo ed economico locale. Inchieste storiche come quella condotta dai carabinieri e denominata "Costa Pulita" e contro il narcotraffico come quelle portate a termine dalla Guardia di finanza e denominate in codice "Stammer 1" e "Stammer 2". Una stagione di legalità che ha registrato la collaborazione con la giustizia di diversi esponenti di spicco della criminalità organizzata vibonese: da Andrea Mantella fino ad Emanuele Mancuso passando per Raffaele Moscato. Pentiti che, nella maggior parte dei casi, sono stati escussi proprio da lui, profondo conoscitore, tra l'altro, della materia giuridica tanto da svolgere lezioni di aggiornamento per i colleghi. Avrebbe potuto proseguire la sua carriera proprio in questo settore o alla Direzione nazionale antimafia, ma Gratteri ha fortissimamente voluto che presentasse domanda per Vibo.

Asse Vibo-Catanzaro. Il progetto è chiaro: creare un asse strategico tra la Procura ordinaria e la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro con l'obiettivo di riportare la legalità anche a Vibo. La ricreazione insomma è finita già da tempo per i clan con le operazioni della Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, e, adesso, per  i "colletti bianchi" che hanno distrutto l'economia vibonese  impoverendo uno dei territori più belli d'Italia e che rappresentano il collante con quei poteri forti che per decenni hanno operato nell'assoluta impunità. Con Falvo a capo dell'ufficio inquirente vibonese, sarà guerra all'area grigia e le ipotesi di reato mafioso non rimarranno più nei cassetti ma verranno inviati subito a Catanzaro. I reati comuni e ordinari, invece, non saranno più trascurati ma trattati, approfonditi e trasformati in inchieste grazie alla qualità eccelsa di investigatori pronti a collaborare con Gratteri e Falvo per liberare Vibo e il Vibonese dalla 'ndrangheta e dai poteri forti.

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