Cronaca

Estorsione a imprenditore di Nicotera, il boss Antonio Mancuso resta in carcere. Il gip: “E’ pericoloso”

Per il giudice è in grado di deambulare e le sue condizioni sono compatibili con il carcere. Custodia cautelare anche per il nipote Alfonso Cicerone

Carabinieri Vibo arresto Mancuso

Regge l’inchiesta dei Carabinieri che ha portato all’arresto giovedì scorso dell’anziano boss Antonio Mancuso e di suo nipote Alfonso Cicerone, accusati di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore di Nicotera. Il gip del Tribunale di Vibo, Giulio De Gregorio, ha sciolto le riserve: fermo non convalidato per mancanza del pericolo di fuga ma entrambi gli indagati restano in carcere per il rischio che possano ripetere i reati per i quali sono accusati e per la possibilità che i due possano di fatto intimorire l’imprenditore che li ha denunciati e, quindi, inquinare le prove. Per questo motivo il giudice ha applicato nei loro confronti la misura della custodia cautelare in carcere.

Sia per Mancuso che per Cicerone, il gip ha ravvisato la gravità del quadro indiziario. Nonostante gli 81 anni, l’anziano boss resta quindi in carcere perché ritenuto ancora in grado di “incutere timore” e, soprattutto, attivo in quella che gli inquirenti ritengono una delle principali attività illecite da lui portate avanti: i prestiti usurai e le estorsioni. Non si è poi fatto impietosire dalle stampelle con le quali è uscito dal Comando provinciale dei Carabinieri dopo il fermo e neanche dalla sedia a rotelle con la quale si è presentato all’interrogatorio di garanzia: “Nelle varie telecamere di sorveglianza – scrive il gip – Antonio Mancuso appare assolutamente in grado di deambulare”. Il boss insomma non è affatto andato in pensione, le sue condizioni sono compatibili con il carcere e nonostante l’età resta un soggetto “pericoloso”. Talmente pericoloso da dover rimanere in carcere. Rigettata la richiesta dei domiciliari perché – a giudizio del gip – Mancuso dispone di una fitta rete di complicità e connivenze che gli consentirebbero di eludere le restrizioni di tale misura”.

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