Allarme criminalità a Vibo, commerciante gambizzato. La reazione degli imprenditori: “Viviamo nella paura”

Le indagini proseguono per individuare l'uomo che ha sparato al 47enne Maurizio Mazzotta, ma intanto i titolari di attività provano a reagire

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Un uomo di corporatura esile, giunto a piedi, con il volto semicoperto da un cappellino. E' questo l'identikit dell'autore della gravissima intimidazione compiuta l'altra sera nel quartiere Affaccio di Vibo. A sparare a Maurizio Mazzotta, 47 anni di Francica, titolare di un negozio di ceramiche sarebbe stato un giovane che si è presentato davanti al negozio all'orario di chiusura. L'attentatore aveva, da quanto si apprende, il viso coperto da un ombrello nel momento in cui si avvicinava a Mazzotta puntando alle sue gambe Ha sparato almeno due colpi di pistola e uno lo ha attinto a un piede. Compiuta la sua missione si allontanava mentre Mazzotta chiamava i soccorsi. L'uomo è stato portato all'ospedale Jazzolino nella serata di lunedì dove è stato medicato e poi dimesso. Un contributo alle indagini potrebbero darlo agli uomini della Squadra mobile e della polizia scientifica di Vibo Valentia le telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona.




Le reazioni. intanto gli operatori commerciali alzano la voce. "Da mesi - afferma uno dei tanti commercianti finiti nel mirino della criminalità organizzata - sono costretto a dormire dentro i locali della mia azienda per difendere i sacrifici di una vita". A parlare questa mattina alla Gazzetta del Sud sono questa mattina tre imprenditori. "Dal mese di agosto - racconta Domenico Fiorillo - per me e per la mia famiglia non c'è pace. Ho contato già cinque intimidazioni. Mi hanno recapitato persino la testa mozzata di un capretto. Nell'area industriale non si può vivere". Spiega le sue vicissitudini anche Domenico Arena, già presidente di Confindustria, "raggiunto" da oltre 30 intimidazioni. Arena è a capo di un gruppo che dà lavoro sul territorio nazionale a 316 persone, ma la vita non è facile. "Anche la mia azienda - racconta - ha dovuto fare i conti con le intimidazioni. Lavorare in questa situazione non è facile per nessuno". E gli fa eco Costantino Fiorillo: "Siamo in tanti ad avere paura in questa zona. Anche la mia attività ha subito ben quattro intimidazioni".

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