Cronaca

Il caporalato non va in vacanza. Anche a Natale c’è chi mangia e chi semina

Anche nelle festività, il caporalato è sempre più una piaga che invade le campagne della regione

Mentre molti si preparano a festeggiare e trascorrere in allegria, contornati dai propri affetti, un’altra giornata di festa, nelle campagne dell’interland lametino si vedono tantissimi immigrati operare alla semina e raccolta di ortaggi.

Sfruttati e maltrattati. Lavoro usurante di dieci o undici ore al giorno che porta, anche nelle festività a guadagnare circa 25€ al giorno. Sfruttamento, maltrattamenti e violenze di vario genere e entità subiti senza poter ribellarsi. Trattati come “servi” da padroni che giudicano, maltrattano e minacciano senza scrupolo o sentimenti umani. Un’evento in costante crescita, quello del caporalato, che nonostante la legislazione dura non smette di aumentare il numero delle “vittime” costrette a subire queste angherie. (f.t)

 

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