Cronaca

Omicidio Lettieri, il presunto assassino nega ma resta in carcere: “Non ho ucciso io Antonella”

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Salvatore Fuscaldo respinge le accuse ma il gip convalida il fermo. Lacrime e commozione ai funerali di Antonella. La sorella: “Non meritavi questo”

E’ stato convalidato dal giudice delle indagini preliminari, Michele Ciociola, il fermo di Salvatore Fuscaldo, il 50enne di Ciro’ Marina accusato dell’omicidio di Antonella Lettieri, la giovane donna assassinata in modo efferato nella sua abitazione lo scorso 8 marzo. Proprio mentre a Ciro’ Marina si tenevano le esequie della povera Antonella, il gip ha depositato il provvedimento con il quale convalida il fermo dell’uomo e dispone la custodia cautelare in carcere.

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La versione del presunto assassino. L’interrogatorio di Fuscaldo, che era assistito dall’avvocato Francesco Amodeo, si è tenuto questa mattina. L’uomo ha risposto alle domande del giudice fornendo una versione alternativa a quella dell’accusa: ha negato decisamente di aver ucciso Antonella e, quanto al presunto prestito che la donna gli avrebbe fatto e che potrebbe essere uno dei motivi scatenanti del raptus omicida, Fuscaldo ha replicato che lui lavora e non ha certo bisogno di denaro. Riguardo alla prova che lo incastrerebbe, la macchia di sangue repertata dai Ris sul sedile posteriore della sua Alfa 156, Fuscaldo ha spiegato che lasciava sempre l’auto aperta perchè aveva il telecomando rotto e che Antonella aveva imparato a guidare proprio sulla sua vettura, quindi potrebbe aver lasciato quella piccola traccia di sangue in epoca molto anteriore al delitto. Sta di fatto che il gip Ciociola ha ritenuto poco convicenti le sue giustificazioni e ha deciso di mantenerlo in carcere per l’omicidio della giovane donna.

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L’ultimo saluto. Intanto nel pomeriggio di oggi un intero paese, attonito ed il lacrime ha dato l’estremo saluto ad Antonella Lettieri. La bara portata a spalla ha percorso la strada che dal Comune di Cirò Marina, dove era stata allestita la camera ardente, conduce al Duomo. Per le strade le note dell’Ave Maria che ha accompagnato il feretro verso la chiesa. Un lungo applauso ha quindi accompagnato la bara bianca all’interno della chiesa . Il pianto straziante dei familiari e della sorella che continuava a gridare “Amore mio non meritavi questo” ha accompagnato la Santa Messa celebrata da don Gianni Filippelli. “Siamo – ha detto il sacerdote – come una grande famiglia nella preghiera silenziosa. Una famiglia che trova nell’unione e nella speranza il modo per vivere un dolore incomprensibile”. Decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo al termine dei funerali. “Faremo giustizia per tutte le donne che l’8 marzo sono state offese” ha affermato, nel suo messaggio, una delle nipoti. Il sindaco di Cirò Marina Nicodemo Parrilla ha dichiarato “non possiamo fare nulla per alleviare questo dolore se non essere vicini col cuore e l’affetto di tutta la popolazione che è caduta nel baratro per colpa di un essere ignobile che mi auguro la giustizia sappia condannare”.

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