Dopo la riduzione dei voli da parte di Ryanair a Lamezia non si esclude che la compagnia di bandiera possa compiere dei tagli per i noti problemi di disavanzo negli altri due aeroporti regionali
E’ la crisi di Alitalia a mettere seriamente a rischio la sopravvivenza di due aeroporti calabresi su tre. Barcollano paurosamente gli scali di Reggio Calabria e Crotone, mentre si dovrebbe salvare, almeno per il momento, quello di Lamezia Terme. Il buco della compagnia di bandiera, molto più simile ad una voragine, sembrerebbe più pesante del previsto. E le tratte calabresi che non offrono lauti guadagni sarebbero le prime ad essere a rischio.
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I dipendenti. Il problema riguarda in primis il futuro dei lavoratori. Secondo i sindacati di categoria il taglio potrebbe metterne a rischio 1500 a livello nazionale. Non è chiaro quanti in Calabria. Al momento l’amministratore delegato della compagnia di bandiera chiarisce: “Le riduzioni (sinonimo di tagli) sono necessarie se vogliamo che questa azienda sopravviva”. Ma non è solo una questione di personale. A terra dovrebbero rimanere una ventina di velivoli sui 320 attualmente a disposizione dell’Alitalia. I nuovi verranno acquistati in leasing.
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La politica. Il governo è alla ricerca di possibili soluzioni. Il ministro Delrio dovrebbe ufficializzare la notizia secondo cui da Reggio non ci sarà l’abbandono della compagnia di bandiera. I tre aeroporti calabresi (anche se Crotone è un ex aeroporto) attendono peraltro di conoscere il nuovo gestore unico dopo i fallimenti delle società che avevano in mano il Tito Minniti di Reggio e lo scalo di Crotone. Tutto, insomma, sembra legato a un filo. Nonostante i richiami della giunta regionale, il rischio per la mobilità è più che fondato.