Cronaca

Prostituzione minorile, tre arresti nel Vibonese: c’è anche un sacerdote (FOTO)

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Tra i destinatari della misura don Felice La Rosa, per 11 anni parroco di Zungri. L'accusa è stata formulata dalla Procura di Catanzaro guidata da Gratteri

Smantellata una rete dedita alla prostituzione minorile attiva nel Vibonese. Tre persone sono state arrestate questa notte nel corso di un'operazione condotta dagli uomini  della Squadra Mobile guidati da Tito Cicero.

don-felice-la-rosaIl sacerdote. Tra queste anche don Felice La Rosa, 41 anni, già parroco per ben 11 anni a Zungri sino ad ottobre 2015 quando si era registrata la sua provvisoria pausa dall’esercizio delle sacre funzioni religiose. Nell'occasione era stato nominato quale reggente della parrocchia zungrese don Pasquale Sposaro, proveniente dalla parrocchia “Santa Marina” della frazione San Giovanni di Zambrone. L'accusa formulata nei confronti di Felice La Rosa, originario di Calimera, frazione di San Calogero, dai magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, è di prostituzione minorile e corruzione di minore aggravata. A Zungri il sacerdote aveva trasformato in "Santuario mariano" la chiesa dedicata alla Madonna della Neve, istituendo poi il Premio mariano e dando ospitalità alla missione dei padri francescani Minimi. Nella serata del 21 agosto 2014 don Felice La Rosa, ordinato sacerdote nel 2002, aveva subito il taglio delle gomme della sua auto al termine di una funzione religiosa.


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Il bulgaro, il pensionato e l'omicidio Fiorillo. Gli altri arrestati sono un bulgaro, Miroslav Iliev, di nazionalità bulgara, e Francesco Antonio Pugliese, pensionato, di Zungri. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile vibonese traevano spunto dalle investigazioni avviate in ordine all’omicidio di Francesco Fiorillo (LEGGI QUI: Vibo, omicidio Fiorillo: due le pistole che hanno fatto fuoco. Eseguita l'autopsiaavvenuto a Vibo Valentia lo scorso 16 dicembre 2015 coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Nel corso di attività tecnica di intercettazione, avviata nei confronti di persone ritenute vicine alla vittima, al fine di individuare gli autori ed il movente del suddetto delitto sarebbero emersi "chiari ed incontrovertibili elementi di responsabilità" a carico dei tre arrestati, con riguardo ai reati di prostituzione minorile e corruzione di minorenne. La misura cautelare è stata adottata dal gip di Catanzaro su richiesta della Procura catanzarese (procuratore capo Nicola Gratteri, procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e il pm Debora Rizza). In particolare, il bulgaro M.I. avrebbe proposto al pensionato ed al sacerdote le prestazioni sessuali di un quindicenne straniero, chiedendo in cambio un corrispettivo in denaro per entrambi.

Le accuse e le intercettazioni. Dalle intercettazioni telefoniche, secondo gli inquirenti, sia il pensionato Francesco Antonio Pugliese. che il sacerdote don Felice La Rosa avrebbero accettato la proposta di pagare 50 euro a fronte delle prestazioni sessuali del ragazzo. Il 15enne avrebbe poi diviso la somma con il bulgaro Miroslav Iliev, nella misura di 20 e 30 euro a testa. Nelle intercettazioni i poliziotti hanno ascoltato ogni particolare relativo ai "desideri" del parroco che avrebbe commentato con gli altri arrestati le prestazioni sessuali dei minori lasciandosi andare a considerazioni "volgari e spinte" sugli atti sessuali praticati sino a dare i voti dopo ogni atto sessuale. Il pensionato avrebbe ricevuto i minori nella sua abitazione di Briatico, don Felice La Rosa si sarebbe invece appartato in luoghi isolati. Il bulgaro, non avrebbe esitato a coinvolgere negli incontri sessuali anche altri minori. L'operazione è stata denominata Settimo cerchio. I fatti si sarebbero svolti tra Mileto, Vibo e Briatico.

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