Cronaca

Incendio alla scuola di Stefanaconi, il sottosegretario Faraone si impegna (VIDEO)

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Due le richieste formulate al sottosegretario: da un lato la programmazione di un sistema di videosorveglianza, dall’altro il ripristino più strutturale e completo della scuola

L’odore all’interno dei locali è ancora acre. I muri tutt’attorno appaiono segnati da segni scuri e chiazze ampie. I colori dei fiori e dei disegni installati sulle pareti dai bambini sono sbiaditi e decisamente meno vivaci. E all’esterno della struttura si trovano ammassati i resti del rogo, di probabile origine dolosa, che ha avvolto alcuni locali della scuola elementare di Stefanaconi, nella notte tra domenica e lunedì. Niente è più come prima, nell’istituto, a tre giorni dall’episodio. Nel paese l’aria che si respira è pesante, densa di rabbia per quanto accaduto. In attesa che arrivi il sottosegretario Davide Faraone, le forze dell’ordine e il personale dell’istituto affollano le aule incendiate attoniti e atterriti, forse perché questa volta ad essere colpita è quella parte di popolazione debole e senza colpe. Per i bambini, oggi, la politica si è radunata, per dare loro una prospettiva rapida di ripresa quotidiana, di normalità. Il rappresentante del Governo all’Istruzione ha raggiunto l’edificio accompagnato da molte delle forze politiche e istituzionali locali. Il questore, il prefetto, il capitano della Compagnia dei carabinieri di Vibo, deputati Pd, sindaco, preside e corpo docente. Una partecipazione massiccia di persone che, insieme a Faraone, hanno visitato i locali dell’istituto colpiti.

Il sopralluogo e gli impegni. Il sottosegretario, nel visionare la struttura, i cui danni sono stimati per circa 40mila euro, ha chiesto se vi fossero stati altri episodi analoghi, ma soprattutto ha ravvisato la necessità di non far perdere ai bambini neppure un giorno di scuola. “Il segnale che dobbiamo dare – ha detto – è questo: far capire che il Governo è presente, quando si tratta di scuola e cultura, anche in un piccolo centro del Meridione”. Ma i tempi per la ripresa delle attività dovranno essere brevi e, in questo percorso, anche il Governo dovrà avere il suo ruolo. Il prefetto Casabona e il sindaco Di Sì hanno per questo chiesto che il Governo si impegni a programmare in tempi brevi un sistema di videosorveglianza e a progettare interventi finanziati da Roma per un ripristino complessivo e strutturale dell’istituto. Su entrambi i punti, il sottosegretario ha assunto l’impegno a “dare risposte in tempi stretti e rapidi”.

“Amarezza e rabbia”. “I bambini sono i nostri bambini. Sono rimasto perplesso, non so chi è stato, ma penso sia stato voluto. Sono passati dalla scala esterna, avevamo installato degli inverter, per un progetto che stavamo concludendo, l’enel avrebbe dovuto attaccare la corrente, purtroppo non è la prima volta che succede”. Il sindaco Di Sì, nel constatare il segno di vicinanza dello Stato, non ha trattenuto l’amarezza. “Faraone – ha detto – ha assunto degli impegni: dovrà coordinarsi con prefetto e questore per fare qualcosa di positivo ma immediato, io ho spiegato che qui quanto si ottiene è frutto della gestione delle nostre poche risorse. In questa scuola sono stati fatti due progetti, la Regione ancora non ha risposto, ma la scuola ha bisogno di lavori interni ed esterni”.

La giornata della resistenza. Domani nella scuola si troveranno per la Festa della Repubblica le associazioni, con la Pro Loco in testa, che attivamente si adopereranno per ripulire i locali dell’istituto danneggiato.

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