'Ndrangheta, "Costa pulita": scatta seconda fase operazione con nuovi arresti

Il gip distrettuale di Catanzaro ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare per la maxi-inchiesta della Dda. In 22 in carcere, in 2 ai “domiciliari”, 89 gli indagati complessivi

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di GIUSEPPE BAGLIVO

Scatta la “fase 2” dell’operazione antimafia “Costa pulita” coordinata dai pm della Dda di Catanzaro Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni. Il gip distrettuale di Catanzaro, Pietro Scuteri, ha infatti emesso un’apposita ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 22 indagati, alcuni dei quali già raggiunti dal provvedimento di fermo della Dda e poi da ordinanza del gip del Tribunale di Vibo Valentia che si era contestualmente “spogliato” della competenza territoriale rimettendo gli atti alla Distrettuale che ha ora avanzato richiesta per l’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare.

In carcere. Restano detenuti in carcere: Cosmo Michele Mancuso (cl. ’49), di Limbadi, già condannato nel processo “Dinasty” quale boss dell’omonimo clan di Limbadi (in foto a sinistra); Antonino Accorinti, 60 anni, presunto boss dell’omonimo clan di Briatico; i fratelli Davide (cl. 85) e Federico Surace ( cl. ’91), di Spilinga; Antonio Accorinti (cl. ’80), figlio di Antonino Accorinti; Leonardo Melluso (cl. ’65) di Briatico ed i figli Emanuele (cl. ’85) e Simone Melluso (cl. 85); Nazzareno Colace (cl. ’64) di Portosalvo, frazione di Vibo Valentia; Giuseppe Evalto (cl. ’63), residente a Pizzo Calabro; Giuseppe Granato (cl. ’65) di Briatico; Ferdinando (cl. ’82) e Carmine(cl. ’59) Il Grande di Parghelia;

Davide Surace

Gerardo La Rosa (cl. ’74) di Tropea; Giancarlo Loiacono (cl. ’73) di Zambrone; Francesco Marchese (cl. ’86) di Briatico; Pasquale Prossomariti (cl. ’85) di Santa Domenica di Ricadi; Salvatore Prostamo (cl. ’76) di Briatico; Carlo Russo (cl. ’78) di Zambrone; Adriano Greco, 34 anni, di Briatico. Tali indagati erano già stati raggiunti dal provvedimento di fermo e poi da ordinanza del gip di Vibo e, nel caso di Adriano Greco, del gip di Milano. Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per: Pino Bonavita, 70 anni, di Briatico (per il quale il gip del Tribunale di Alessandria non aveva convalidato il fermo); Pasquale Quaranta, 51 anni, di Santa Domenica di Ricadi, che non era stato raggiunto dal provvedimento di fermo ma si trova attualmente detenuto per l’operazione antimafia denominata “Peter Pan”.

Pantaleone Mancuso

Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il boss Pantaleone Mancuso (cl. ’61), detto “Scarpuni”, ( in foto a sinistra) difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Calabrese. In questo caso, però, il gip ha retrodatato i termini di custodia cautelare alla data di esecuzione emessa nei suoi confronti nell’ambito del procedimento penale nato dall’operazione antimafia “Black money” del marzo 2013. In virtù di tale contestazione “a catena”, per Pantaleone Mancuso sono interamente scaduti i termini i termini di fase per l’operazione “Costa pulita”. Mancuso resta quindi detenuto in virtù dell’operazione “Black money”.

Arresti domiciliari. Rispetto al provvedimento di fermo ed all’ordinanza del gip del Tribunale di Vibo, lasciano il carcere e passano agli arresti domiciliari: Salvatore Muzzopappa (cl. ’71) di Nicotera (cognato del boss Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”), (in foto a sinistra) difeso dall’avvocato Francesco Sabatino; Francesco Piccolo (cl. ’74) di Tropea, ma residente a Magenta (Mi), che non era stato raggiunto dal provvedimento di fermo ma figurava fra gli indagati a piede libero.