Cronaca

‘Ndrangheta, terremoto a Rende. Elezioni e coop, per la “bacinella” tutto fa brodo

Le dichiarazioni del collaboratore Adolfo Foggetti, che cita “Bella bella”, e quelle rese da Roberto Calabrese Violetta, “testimone diretto” dei versamenti

Una cooperativa, nella disponibilità dei fratelli Di Puppo e Ettore Lanzino, creata da Sandro Principe. Una versione da incubo quella fornita dal collaboratore Adolfo Foggetti (in foto), appartenente al gruppo detto Bruni-Zingari (leggi qui l’avvio dell’inchiesta antimafia). «Il Michele Bruni (boss cosentino morto nel giugno del 2011, ndr) mi riferiva – racconta il collaboratore di giustizia – che questa cooperativa (…) gli era stata creata da Principe all’epoca sindaco di Rende e che i predetti Di Puppo e Lanzino avevano contribuito a far eleggere». Le dichiarazioni di Foggetti, interrogato nel marzo del 2015, si riferiscono a versamenti in “bacinella” da parte della cooperativa Rende 2000.
Adolfo FoggettiIn riferimento alle modalità di gestione della Rende 2000 prima e della Rende servizi Srl poi gli inquirenti richiamano inoltre le dichiarazioni rese da Roberto Calabrese Violetta relative al fatto che i dipendenti della cooperativa dovevano versare nella “bacinella” una percentuale della retribuzione. «La funzionalità delle cooperative a favore della cosca – racconta – è anche di natura economica poiché parte dei proventi confluiscono, a scapito degli stipendi dei dipendenti, nella “bacinella” del sodalizio con le modalità più svariate che possono andare dalla fatturazione fittizia di acquisti di materiali o alla lievitazione degli importi riportati in busta paga. Ne ho una conoscenza diretta poiché avendo l’incarico di controllare la “bacinella” dell’allora gruppo facente capo a Castiglia, principalmente implementata con i proventi dell’usura (…) mi sono soffermato anche a fare delle verifiche in ordine a quelle che potevano essere i proventi derivanti dalle attività della cosca Lanzino. Per questi motivi, oltre all’attività fatta in relazione alle campagne elettorali ho sondato, presso dipendenti delle cooperative che lavorano al Comune di Rende e ho appreso le circostanze anzidette». Parte dei proventi delle cooperative, dunque – a dar credito alle dichiarazioni di Calabrese Violetta – sarebbero confluite nella “bacinella” di Lanzino. Una testimonianza diretta, quella riportata nell’ordinanza che ha scatenato un vero e proprio terremoto oltre Campagnano: «Quindi la mia conoscenza – si legge – è diretta proprio in relazione a poter verificare se effettivamente la “bacinella” veniva incrementata sia coi soldi della campagna elettorale e sia con i soldi delle cooperative del Comune di Rende». (cosenza@zoom24.it)

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