Cronaca

Soldi in cambio di lavoro, Slai Cobas: “Non è un nostro iscritto. Lo denunceremo”

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Una persona aveva chiamato il sindacato per informarlo di quanto accadeva a Pizzo, ma non aveva inteso sporgere denuncia

“Questo signore non ha mai fatto parte dello Slai Cobas, non ha mai avuto la nostra tessera e la sede che si vede nel filmato di Mi Manda Rai 3 non c’entra nulla con il nostro sindacato”. Il coordinatore provinciale vibonese Nazzareno Piperno, assistito dai legali di fiducia del sindacato, ha deciso di incontrare la stampa per chiarire alcuni aspetti di una vicenda che ha finito per “gettare nell’incubo” i responsabili del sindacato. Non solo, al cospetto dei cronisti, Piperno e l’avv. Francesco Mobilio hanno evidenziato come “il coordinamento nazionale abbia dato mandato ai propri legali per denunciare penalmente e civilmente Carmelo Furciniti”,  il fantomatico dirigente che avrebbe distribuito tessere e, soprattutto, preso soldi da marittimi in attesa di imbarcarsi.

Gli interrogativi. Il dubbio in questi casi è legittimo. Possibile che tutto sia accaduto per anni senza che mai trapelasse nulla? Possibile che mai sia venuto a sapere il sindacato del fatto che a Pizzo vi fosse una sede dello Slai Cobas, oltre che una persona che distribuiva tessere e apponeva timbri? C’è forse un burattinaio dietro tutto questo? Interrogativi precisi ai quali Piperno ha risposto con fermezza di non aver mai saputo nulla.

L’episodio. Il coordinatore dello Slai Cobas ha citato solo un episodio: “Mi chiamò una signora di Pizzo per informarmi del fatto che vi fosse qualcuno in città che prendeva 650 euro per far imbarcare i marittimi a nome dello Slai Cobas. La invitai a denunciare, ma non volle farlo. A quel punto lasciammo cadere tutto. Non avremmo mai immaginato che dietro quella telefonata potesse esservi la verità scoperta dal sottoscritto dopo il servizio televisivo”. Certo, “non si esclude che vi possano essere in atto azioni di delegittimazione nei confronti di un sindacato scomodo per altri poteri e per altri assetti sindacali”.

Il principale indiziato. Quanto al soggetto finito nel mirino della trasmissione televisiva “ricordo – ha concluso il legale  – che venne una sola volta nella nostra sede. Poi non si vide più”. Ovviamente, “non sappiamo quante persone ha tesserato, quale sia il suo giro su Pizzo. Lo Slai Cobas è un sindacato attivo nel settore dei Rifiuti Solidi Urbani, non ha marittimi tra le proprie file”.  E ancora: “L’unico responsabile sul territorio è il coordinatore – ha chiosato Piperno – e le uniche sedi legali autorizzate sono quelle di Vibo e Serra San Bruno”.

 

 

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