Cronaca

‘Ndrangheta: operazione “Costa pulita”, il sostegno dei clan ai politici di Briatico

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Accordi, scambio di voti e alleanze fra mafia e politica al centro dell’inchiesta della Dda. Massima l’attenzione sul “caso Briatico” anche da parte della Prefettura di Vibo

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di GIUSEPPE BAGLIVO

Casabona

Carmelo Casabona

Finisce sotto la lente d’ingrandimento anche della Prefettura di Vibo Valentia, ed in particolare del prefetto Carmelo Casabona che da gennaio guida l’Ufficio territoriale vibonese e proviene dalla polizia, l’inchiesta “Costa pulita” della Dda di Catanzaro che mercoledì scorso ha portato a 22 fermi, 20 dei quali già convalidati dal gip che ha spedito poi gli atti a Catanzaro affinchè la Procura richieda al competente gip distrettuale l’emissione di un’ordinanza. In totale sono 89 gli indagati, un lavoro enorme e che ha visto congiuntamente impegnati polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Un’indagine portata a termine – e di cui si intravedono nuovi sviluppi – con il coordinamento dei pm della Dda Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni. L’inchiesta tocca da vicino anche alcuni enti locali ed in particolare il Comune di Briatico. Da qui l’interessamento pure da parte della Prefettura di Vibo Valentia che, alla luce delle risultanze dell’inchiesta – e di altri elementi già in suo possesso – sta valutando l’invio di una Commissione di accesso agli atti al Comune di Briatico. Sarebbe la terza in poco più di un decennio. Le altre due hanno portato allo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni mafiose rispettivamente nel marzo 2003 e nel gennaio 2012.

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Amministratori di Briatico sotto “osservazione”. Fra gli assessori dell’attuale giunta comunale guidata dal sindaco Andrea Niglia (che è anche presidente della Provincia di Vibo Valentia dall’ottobre 2014 ed è indagato quale sindaco per concorso in 416 bis, ovvero l’associazione mafiosa), due sono finiti all’attenzione della Dda. Si tratta di Costantino Massara, già sindaco di Briatico nell’amministrazione sciolta nel marzo 2003 per infiltrazioni mafiose (ed in cui come assessore figurava anche Francesco Prestia, poi sindaco nel 2010 e pure lui “mandato a casa” nel 2012 per infiltrazioni mafiose) e Carlo Staropoli, che durante l’amministrazione Prestia ricopriva la carica di presidente del Consiglio comunale ma si era dimesso nell’agosto 2011.

Antonino Accorinti

Antonino Accorinti

La Dda sull’assessore Carlo Staropoli. Un apposito capitolo della voluminosa inchiesta antimafia denominata “Costa pulita” viene intitolato e dedicato dalla Dda di Catanzaro al “Sostegno elettorale ai consiglieri Carlo Staropoli e Gennaro Melluso”, quest’ultimo legato da comparaggio con il presunto boss di Briatico, Nino Accorinti, che a Melluso – secondo le risultanze investigative – ha fatto da testimone di nozze. Gennaro Melluso è stato poi assessore nella giunta comunale guidata da Francesco Prestia. Il riferimento degli inquirenti al “sostegno elettorale” è riferito alle elezioni comunali del 2010 vinte dalla lista del sindaco Francesco Prestia in contrapposizione a quella di Andrea Niglia. Ma finisce per avere una valenza più attuale che mai, atteso che alcuni dei “chiamati in causa” (non indagati) ricoprono anche oggi (è il caso di Carlo Staropoli, assessore della giunta del sindaco Niglia) incarichi pubblici.

Giuseppe Granato

Giuseppe Granato

Sia il geometra Salvatore Postamo che l’imprenditore edile Giuseppe Granato di Briatico (entrambi arrestati mercoledì con l’accusa di associazione mafiosa ed in particolare di far parte del clan Accorinti), ad avviso della Dda nel 2010 “si sono adoperati a favore della vittoria elettorale di Francesco Prestia e dei componenti della sua lista, tra i quali il consigliere di maggioranza Carlo Staropoli, detto “Gaiotu”, e l’assessore Gennaro Melluso”. Salvatore Prostamo, intercettato dagli investigatori, ammette “chiaramente di aver procacciato voti per fare eleggere l’allora consigliere di maggioranza e presidente del Consiglio Comunale Carlo Staropoli, togliendone alcuni al consigliere Gennaro Melluso, evidentemente pure lui appoggiato da Prostamo”. ( Prostamo: “Mi servivano i voti! Poi una volta che lo abbiamo votato ho detto io: “ Dato che ormai si sa a Briatico che lo porto io…non farlo salire e’ vergogna no?!” Allora mi sono preoccupato di trovargliene un pò… Glieli ho presi a Gennaro, glieli ho presi…).

Salvatore Prostamo

Salvatore Prostamo

“Ancora più importanti – sottolinea la Dda – sono le affermazioni di Prostamo nel momento in cui comunica alla moglie che il predetto sistema di assegnazione dei voti in favore di soggetti contigui al clan – spiega la Dda – è gestito da Antonino Accorinti, al quale spetta sempre l’ultima parola”. (Prostamo:Ma io non è che con Carlo…Io gli ho dato i voti alle votazioni perché mi servivano i voti di CARLO per vincere amore mio…, Io me la sono discussa con NINO, no?”).

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Andrea Niglia e Franco Accorinti, fratello di Nino. E’ ancora quello che gli inquirenti definiscono come “il ben informato Prostamo Salvatore” a delineare alla Dda nelle intercettazioni alcuni avvenimenti che sarebbero accaduti nel corso delle elezioni comunali del 2010 a Briatico. Andrea Niglia (in foto a sinistra), già sindaco di Briatico dal 2005 al 2010 (rieletto nel maggio 2014 quando alle elezioni è stata presentata una sola lista), sembrava nel 2010 “destinato ad essere rieletto – sottolinea la Dda citando Prostamo – ma poi lo stesso Niglia perdeva l’appoggio di Accorinti Antonino che creava una lista avversa, con l’intento di impedire a Niglia di essere rieletto”. Infatti Prostamo riferisce nei dialoghi intercettati: “Non lo so perchè non ha raggiunto l’obiettivo all’ultimo, perchè gli è andato contro e gli ha fatto una lista. Perchè guarda che fino a un mese prima si incontravano…Una sera siamo andati a mangiare io, tuo zio Pino Bonavita, quello e quell’altro. Siamo andati a mangiare a Lamezia”.

Ancora, Prostamo puntualizza che il vero avversario di Andrea Niglia è stato solo Antonino Accorinti: “Lo appoggiavano tutti, lo sai contro chi ha perso? Ah? Lo sai contro chi ha perso lui? Contro Nino Accorinti ha perso lui, che dietro non c’era nessuno, lui ha perso solo contro Nino Accorinti, e basta, contro una sola persona ha perso, una sola, che nessun altro si è impegnato”.

Costantino Massara

Costantino Massara

La Dda, nella sua ricostruzione, rimarca quindi il fatto che anche “Francesco Vincenzo Accorinti, fratello di Antonino Accorinti” – già vicesindaco (il più votato all’epoca con 637 voti) nell’amministrazione del 2002 guidata da Costantino Massara poi sciolta nel 2003 per infiltrazioni mafiose (oggi Costantino Massara, non indagato, è assessore della giunta guidata dal sindaco Niglia) – nel 2010 “avrebbe sostenuto Andrea Niglia, con la promessa da parte di quest’ultimo non solo di nominare tra i suoi assessori persone gradite agli Accorinti (Domenico Marzano e Salvatore Prostamo), ma anche di fare assumere il figlio di Franco Accorinti (Antonio) alla Italcementi, con la quale Andrea Niglia – sottolineano i pm Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni – manteneva rapporti ambigui ”. 

Prefettura Vibo Valentia

“Tuttavia il predetto accordo – spiegano gli inquirenti – non venne concluso, poiché Franco Accorinti non volle entrare in contrasto con il fratello Nino, che aveva deciso di creare un’altra lista”. E’ a questo punto, secondo la ricostruzione degli investigatori, supportata dal racconto intercettato di Prostamo, che Andrea Niglia avrebbe pregato Franco Accorinti di non chiedere comunque voti contro di lui. A tal proposito Prostamo afferma nelle intercettazioni: “Allo studio mio hanno parlato eh! Si sono stretti la mano gli disse: “Io ce la metto tutta Andrea.” Gli disse Franco, Franco! Gli disse: “Se mio fratello fa la lista io… Andrea mio…” gli ha detto “Mi dispiace…” perchè gli aveva fatto il favore. Franco dice “A me non mi interessa”, e lo dice ancora Franco, “Io ho perso un posto di lavoro, mi assumevano a mio figlio nel cementificio per farmi i fatti miei…”. Gli aveva detto Andrea: “Allora me lo fai un favore?” all’ultimo quando non ha raggiunto l’obiettivo si sono rivisti con Franco e gli ha detto “Andrea non c’è niente, non vuole! Dice che deve fare la lista” – “ E me lo fai un favore?” gli ha detto Andrea, gli aveva cercato un favore. Gli disse: “Fatti i fatti tuoi!” a Franco; “Non andare a cercare voti!” – “No…” gli ha detto, “Questo non me lo puoi cercare Andrea” gli ha detto, “Se c’è mio fratello che fa la lista io esco e cerco i voti. Questo non glielo posso fare a mio fratello” gli ha detto Franco. E basta. Da lì in poi si sono presentate le liste e non si sono visti più eh! Basta! Però io ti sto dicendo i retroscena che ho assistito io con le mie orecchie! Li ho portati io all’appuntamento!”.

Pino Bonavita

Pino Bonavita

Fondamentali per ricostruire tali avvenimenti, ad avviso degli investigatori, si sarebbero rivelate le intercettazioni ambientali tra il geometra Salvatore Prostamo e Luigi Barillari (non indagato). Quest’ultimo, sottolineano gli inquirenti, è “cugino di Andrea Niglia. Il rapporto di parentela tra Barillari Luigi e Niglia Andrea – evidenziano gli investigatori – è dato dal fatto che quest’ultimo (Niglia) è coniugato dal luglio 2010 con Cavallaro Alessia, figlia di Bonavita Rosa Maria, sorella di Bonavita Carmela, madre di Barillari Luigi”. Bonavita Rosa Maria (anche lei già consigliere comunale nell’amministrazione del sindaco Costantino Massara e del vIcesindaco Franco Accorinti, poi sciolta per infiltrazioni mafiose nel 2003) e “Bonavita Carmela sono anche sorelle di Bonavita Francesco Giuseppe”, detto Pino, quest’ultimo indagato nell’inchiesta “Costa pulita” per associazione mafiosa (era stato arrestato e poi scarcerato dal gip di Alessandria) quale co-reggente del clan di Briatico.

“Proprio per quanto riguarda Luigi Barillari è emerso – scrivono i pm Falvo e Bruni – come la sua assunzione quale collaboratore (autista) della Cooperativa per il trasporto di alunni e persone anziane e disabili, abbia avuto il placet di Antonino Accorinti”. Tale ultimo episodio, peraltro, ha costituito pure uno degli elementi che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose nel 2012 degli organi elettivi del Comune di Briatico.

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