Cronaca

Violenza sessuale sulle figlie minorenni, genitore condannato anche in appello

L'uomo dovrà scontare una pena di sette anni e quattro mesi come deciso in abbreviato dal gup nel luglio 2018

Procura-tribunale-catanzaro

Violenza sessuale aggravata e maltrattamenti nei confronti di due figlie. Con questa accusa, la Corte d’appello di Catanzaro ha confermato la condanna a 7 anni e 4 mesi emessa con rito abbreviato dal gup Carmela Tedesco il 20 luglio 2018. A carico dell’uomo sono rimaste immutate le statuizioni sentenziate in primo grado: l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, la perdita della patria potestà, la misura cautelare in carcere.

I giudici della Corte di appello hanno dato un termine di novanta giorni per il deposito della motivazione della sentenza. Secondo le ipotesi accusatorie l’uomo avrebbe ripetutamente abusato delle sue bambine, palpandole nelle parti più intime, costringendole ad avere rapporti sessuali completi ovunque, in macchina, sul divano, minacciandole che avrebbe rovinato loro la vita, che le avrebbe ammazzate, che avrebbe picchiato la madre qualora si fossero rifiutate di avere rapporti completi con lui. Con l’aggravante di aver commesso il fatto quando entrambe erano minorenni: una quattordici anni, l’altra undici. Avrebbe abusato di loro vessandole, spingendole sul letto per poi immobilizzarle col suo corpo senza dar lor scampo. A volte sarebbero state costrette a subire atti sessuali mentre dormivano, atti ripetuti con cadenza quotidiana. Con la più grande sarebbe riuscito con l’uso della forza ad avere rapporti sessuali completi, mentre l’altra avrebbe pagato a caro prezzo il suo rifiuto: colui che diceva di amarla, l’avrebbe minacciata verbalmente e poi percosso con una cintura, sferrandole pugni in testa e in altre parti del corpo, causandole una serie di ematomi.

Sono state le figlie a denunciare ai carabinieri della Stazione di Gasperina le continue violenze, facendo poi scattare l’inchiesta della Procura di Catanzaro che ha portato, su ordinanza vergata dal gip Claudio Paris, dietro le sbarre il 51enne. Una di loro, riferì agli investigatori, che il padre avrebbe abusato di lei in più occasioni nel periodo tra i tredici e i sedici anni di età.

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