Cronaca

‘Ndrangheta, imprenditori calabresi assolti definitivamente (NOMI)

La Suprema Corte ha infine accolto la richiesta degli avvocati, dichiarando il ricorso del procuratore generale inammissibile

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La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente una lunga e complessa vicenda giudiziaria, dichiarando inammissibile il ricorso del procuratore generale contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’appello di Catanzaro a favore degli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo.

La storia risale ai reati di favoreggiamento e falsa testimonianza, entrambi aggravati dalla presunta connessione con la criminalità organizzata, imputati agli Sgromo in primo grado. Tuttavia, la Corte d’Appello di Catanzaro, nel 2023, in seguito all’impugnazione presentata dai due imprenditori, ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo gli imputati. La decisione si basava sul fatto che i Sgromo non erano mai stati informati dell’estorsione ordita dalla ‘ndrangheta nei loro confronti, rendendo impossibile la colpevolezza dei due imprenditori.

Il procuratore generale aveva tentato di ricorrere contro questa assoluzione, chiedendo l’annullamento e il rinvio della sentenza. Tuttavia, gli avvocati degli Sgromo hanno insistito sulla inammissibilità del ricorso, argomentando che la sentenza della Corte d’Appello era stata emessa correttamente e in conformità con le leggi vigenti.

La Suprema Corte ha infine accolto la richiesta degli avvocati degli Sgromo, dichiarando il ricorso del procuratore generale inammissibile. Questa decisione chiude definitivamente la controversia legale, mettendo fine alle accuse contro gli imprenditori Eugenio e Sebastiano Sgromo e ponendo fine a una lunga e complessa battaglia legale.