Politica

Assegnazione alloggi nel Vibonese, il Tar annulla gli atti del Comune

Gli appartamenti costruiti dalla Regione a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la Calabria nel 1972 e nel 1973

Generico maggio 2024

A novembre scorso, in sede giurisdizionale, il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso in appello di alcuni cittadini di Nardodipace, difesi dall’avvocato Giuseppe Pitaro del Foro di Catanzaro, disponendo la sospensione dell’esecutività degli atti del Comune di Nardodipace relativi all’assegnazione degli alloggi costruiti dalla Regione Calabria a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio di Nardodipace e dell’intera Calabria nel dicembre del 1972 e gennaio del 1973.

Adesso, il Tar Calabria ha annullato due delibere e la determina sempre in accoglimento di un ricorso presentato da alcuni cittadini di Nardodipace, con il patrocinio dell’avvocato Pitaro che muoveva da un “articolato motivo di diritto”, secondo cui gli atti emanati dal Comune, sarebbero stati adottati in una situazione di “incompetenza assoluta” da parte dell’Amministrazione comunale. In sostanza, i giudici amministrativi hanno dichiarato illegittima l’intera procedura amministrativa “in quanto condotta in carenza di potere per mancanza di norma attributiva”.

Ad essere annullare la delibera di Consiglio comunale n. 21/2023 ad oggetto: “Approvazione regolamento comunale per l’assegnazione e la cessione in proprietà degli alloggi costruiti nel territorio comunale di Nardodipace in seguito all’alluvione del dicembre 1972 – gennaio 1973”  e la delibera n. 27/2023 recante: “Approvazione del piano triennale delle alienazioni e valorizzazione immobiliari 2023-2025 ed elenco annuale 2023”. Annullata anche la determina del responsabile del servizio n. 3/2023 ad oggetto: “Avvio procedura per l’assegnazione  e la cessione in proprietà degli alloggi realizzati nei centri abitati di Ciano Capoluogo e Cassari nel Comune di Nardodipace e seguito degli eventi alluvionali del 1972-73 di cui al Regolamento approvato con deliberazione C.C. n. 21/2023. Approvazione avviso pubblico per la presentazione delle domande di assegnazione degli alloggi”.

I ricorrenti, in estrema sintesi, contestavano la decisione del Comune di “formulare una nuova graduatoria al posto di quelle già approvate e pubblicate in via definitiva sul Burc, chiedendo il pagamento della somma di euro 900,00  per  ottenere la definitività  assegnazione in proprietà […] pena la perdita del diritto a permanere nell’alloggio già oggetto di assegnazione: una scelta che alla luce del pronunciamento dei giudici non trova riscontro nella legge”.