Cronaca

Sequestrati 500mila pezzi di ricambio contraffatti: distribuiti anche in Calabria

Maxi operazione della Guardia di Finanza: 20 indagati

Generico maggio 2024

Vasta operazione dei militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Torino contro la contraffazione nel settore dell’automotive: sono stati sottoposti a sequestro circa 500mila parti di ricambio per auto, con le effigi contraffatte delle più note case automobilistiche nazionali e internazionali, e numerosi macchinari e stampi utilizzati per l’illecita produzione. Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino sotto il coordinamento della procura della Repubblica del capoluogo piemontese, sono state inizialmente condotte attraverso approfondimenti alle banche dati a disposizione del Corpo, attività di appostamento e osservazione.

I finanzieri, fanno sapere le stesse fiamme gialle in una nota, sono così risaliti all’intera filiera produttiva e commerciale del falso, consentendo di individuare, oltre alle aziende produttrici dei pezzi di ricambio, numerose imprese per la distribuzione anche attraverso piattaforme dell’e-commerce. Anche con il supporto di altri reparti della guardia di finanza, sono state eseguite su tutto il territorio nazionale perquisizioni su disposizione dell’autorità giudiziaria, in particolar modo in Piemonte, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Lombardia e Toscana, relativamente non solo agli stabilimenti di produzione piemontesi ma anche a tutti i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio individuati. Tra i ricambi sequestrati copricerchi, coprimozzo, stemmi, elementi ornamentali e tuning per carrozzeria, riproducenti – senza il possesso di alcuna licenza/autorizzazione – i marchi delle case automobilistiche. Secondo quanto emerso dalle indagini, i ”falsi” ricambi per auto venivano prodotti in capannoni industriali in provincia di Torino, al cui interno sono state scoperte 13 linee di produzione, pienamente operative e professionali, con diversi macchinari per lo stampaggio, la pressatura, la verniciatura, la serigrafia e la tampografia dei prodotti realizzati. Tali linee di produzione sono state sottoposte a sequestro preventivo ed è stato apposto il vincolo cautelare su 28 macchinari industriali e 449 stampi utilizzati per riprodurre i marchi.