Nella tranquilla notte del 28 marzo, le strade di Reggio-nord sono state teatro di un’incursione da film d’azione quando una Fiat Panda, guidata da Omar Amazoute, un giovane di soli 19 anni, ha sfrecciato in una folle corsa per evitare un controllo della polizia. La vettura, presa a noleggio, viaggiava a velocità vertiginose, superando i 170 km/h, mentre cercava disperatamente di evadere le autorità.
Accanto al conducente si trovava Cosimo Amato, 38 anni, nativo di Melito Porto Salvo e residente al Villaggio Arghillà, che assisteva impotente alla fuga spericolata. Quello che sembrava un episodio da serie televisiva americana ha rapidamente preso una svolta tragica quando la Panda ha scontrato una Volante della polizia posizionata di traverso per bloccare la fuga.
L’impatto è stato devastante, con quattro feriti gravi, inclusi due agenti di polizia che sono stati trasportati d’urgenza in ospedale. La loro prognosi è di 15 e 10 giorni di guarigione, rispettivamente. Entrambi i fuggiaschi hanno riportato ferite anche loro, aggiungendo un ulteriore capitolo di tragedia a questa storia di avventatezza e sconsideratezza.
L’incidente ha lasciato dietro di sé un sentiero di distruzione, con tre veicoli danneggiati e una comunità sgomenta dalle azioni di due giovani che hanno messo a rischio la propria vita e quella degli altri. Ora entrambi, Amazoute e Amato, affrontano accuse gravi, compresa la resistenza a pubblico ufficiale aggravata, lesioni ai pubblici ufficiali e danneggiamento aggravato ai beni dello Stato.
Attualmente, Amato è agli arresti ospedalieri, piantonato a vista dagli agenti, in attesa che le sue condizioni fisiche migliorino sufficientemente per lasciare il reparto. Nel frattempo, Amazoute e Amato sono entrambi agli arresti domiciliari, con il peso delle loro azioni che pende su di loro mentre si preparano ad affrontare le conseguenze legali di questa notte di caos.
